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Aeroporto, la Lega Nord: "Fallimento di Rimini e Forlì: le colpe della Regione"

La Lega Nord alza il tiro in Regione sulla situazione degli aeroporti romagnoli. “La gestione dissennata di questi anni ha prodotto voragini finanziarie e ora i nodi vengono al pettine” scrivono i consiglieri Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi

60 milioni di debiti complessivi, uno scalo (il ‘Ridolfi’ di Forlì) già al palo e un altro (il ‘Fellini’ di Rimini) investito dalla sentenza di fallimento nella mattinata di ieri. La Lega Nord alza il tiro in Regione sulla situazione degli aeroporti romagnoli. “La gestione dissennata di questi anni ha prodotto voragini finanziarie e ora i nodi vengono al pettine” scrivono i consiglieri Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi, che incalzano la giunta regionale per sapere che cosa intenda fare per “rilanciare il sistema aeroportuale romagnolo dopo aver sacrificato lo scalo forlivese e investito tempo ed energie nel potenziamento dell'aeroporto di Rimini, dichiarato fallito, dopo un lungo calvario di udienze”. 

Riguardo a Forlì gli esponenti del Carroccio ricordano che “nonostante le istituzioni territoriali abbiano tentato di strappare promesse dai politici romani, lo scalo è stato declassato dai ministri Passera, prima e Lupi, poi, nell’indifferenza totale della Regione che da sempre se ne sta con le mani in mano”. Di fatto “un colpo mortale per l’ormai ex aeroporto”, gravato da 10 mln di euro di debiti ma tecnologicamente più avanzato di molti altri scali - tra cui il cugino riminese - e “giudicato di prim’ordine soprattutto in virtù del polo scolastico ad hoc che lo rende un'eccellenza dal punto di vista formativo e professionale”.

Il buco per il “Fellini” di Rimini, arriva invece “ai 50 milioni” e “proprio questa condizione di insolvenza ne ha decretato il fallimento”. Il Carroccio punta il dito anche contro la “condizione di “intollerabile incertezza e precarietà” in cui si trovano i lavoratori, spronando la Regione a “fare presto” e a “fare scelte in controtendenza rispetto al passato”, perché “ogni giorno che passa la situazione diventa sempre più difficile da sanare”.

Alla denuncia del consiglieri regionali si aggiungono le parole critiche del segretario leghista di Forlì - Cesena Jacopo Morrone: "Sono mesi che rimbalzano fughe di notizie e vacue promesse dai vertici regionali. Il risultato? Due siti aeroportuali romagnoli alla deriva e centinaia di lavoratori lasciati a casa”. Un territorio, la Romagna, da sempre crocevia turistico che "oggi si sveglia orfano di due aeroporti e fa un passo indietro nella competitività infrastrutturale a causa dell'inerzia istituzionale bolognese”. "Paradossale il caso forlivese - aggiunge Morrone - dove oggi non si vola ma si forma il personale aeronautico che verrà spedito in altri scali perché quello a due passi da casa ha chiuso i battenti”.

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