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Ausl, il direttore generale Carradori in audizione in consiglio. "Le Case di Comunità vanno realizzate"

Nota del Partito democratico in vista della seduta in aula: "Affrontare nuove strade visti gli scenari critici con i tagli alla sanità"

Martedì, 19 settembre, si svolgerà una seduta di Consiglio Comunale con l'intervento del direttore dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori. Presenterà in aula le linee di sviluppo dell’assistenza territoriale nel Comune di Rimini, unitamente al piano distrettuale di contrasto alle disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari.

"Alla luce di un appuntamento così importante abbiamo ritenuto opportuno fornire, ed introdurre nella discussione, un contributo politico del Partito Democratico attraverso un Ordine del Giorno che verrà presentato e votato in Aula nella seduta di martedì", spiegano in una nota congiunta il capogruppo del Pd Matteo Petrucci e la consigliera Manuela Guaitoli.

"Da decenni il servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna ha costantemente fornito alti livelli di assistenza ai propri cittadini, posizionandosi ai vertici degli obiettivi Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) così come l’Ausl della Romagna, che seppur in presenza di tagli statali continui ha comunque sempre garantito un ottimo e generoso servizio ai cittadini. Oggi però occorre gestire complessità e sfide diverse, che accomunano peraltro la sanità dell’Emilia-Romagna al resto del Paese: fornire nuove risposte ai nuovi bisogni di cura, fronteggiando nel contempo la cronica carenza nazionale di personale sanitario e l’incremento della domanda di prestazioni. E tutto ciò a neanche tre anni di distanza da una pandemia in grado di mettere in rilievo le problematiche della sanità italiana".

"Un esempio fra tutti le criticità presenti sul fronte della medicina territoriale dovuta alla carenza nelle frazioni di medici di base - prosegue la nota -, la cui capillarità è determinante al fine di garantire il livello minimo di assistenza della popolazione con particolare riguardo agli anziani e ai fragili. Questa importante mancanza di medici di base, causata da pensionamenti da una parte e pochi partecipanti ai bandi dall’altra, fa sì che si stimi a livello nazionale ne manchino circa 2900 e le proiezioni al 2025 prevedono ne mancheranno circa 3400 unità. La nostra realtà provinciale rispetto ad altre soffre meno questa problematica, ma vi sono zone periferiche che da mesi sono senza il medico".

"In quest’ottica sosteniamo il cammino intrapreso di proseguire nel processo di realizzazione dei progetti inerenti alle Case di Comunità, strutture che saranno fondamentali per potenziare la medicina territoriale, creare un luogo di dialogo tra le politiche sociali e sanitarie, dare spazio e riconoscimento all’importante ruolo svolto dalle associazioni, fungere da raccordo con le altre infrastrutture e presidi sanitari, rispondendo così alle nuove sfide e ai nuovi trend demografici e sanitari".

"Ma questo programma, condivisibile in ogni sua parte, si scontra con un gigantesco ostacolo: per il 2023 si assiste a un ridimensionamento del finanziamento del Governo per il Servizio Sanitario che scenderà al 6.7% del Pil, e nel 2025 è previsto addirittura una contrazione dei trasferimenti che si attesteranno al 6%. Risorse assolutamente insufficienti per sostenere la programmazione sanitaria e garantire il diritto di cura ai cittadini. Ciò peraltro in controtendenza con il resto dell’Europa. Già nel 2016 (fonte Crea), rispetto agli altri paesi dell’Europa Occidentale, la spesa sanitaria italiana totale era complessivamente inferiore del 32,5%. In rapporto al Pil l’Italia era al 9,4%, contro il 10,4%. Nell’ultimo decennio la spesa sanitaria pubblica è cresciuta dell’1% medio annuo contro il 3,8% delle altre realtà di riferimento".

"Per ora i bilanci consuntivi fino al 2022 delle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna sono risultati in equilibrio ma grazie alla Regione che, attraverso proprie risorse, per tre anni consecutivi ha fronteggiato da sola l’esorbitante aumento dei costi dovuti al Covid, ai rincari dell’energia e dei prezzi - prosegue la nota -. Per coprire i mancati trasferimenti nazionali, il “soccorso” regionale a copertura dei fondi nazionali non corrisposti, nel triennio 2020-2023, assomma a circa un miliardo di euro. Oneri mai adeguatamente ristorati dal Governo e, come sopra evidenziato, da quest’anno si assiste anche a un vero e proprio arretramento dell’impegno dello Stato. Se il Governo investirà quanto necessario per la sanità nazionale, non ci sarà alcun bisogno di ricorrere a risorse extra della Regione per arrivare al pareggio di bilancio. Al contrario, se queste risorse non dovessero essere stanziate, la Regione sarebbe costretta per il quarto anno consecutivo a una manovra straordinaria".

"Con l’ODG presentato il gruppo consigliare del Partito Democratico, in accordo con l'Amministrazione comunale, offre la sua collaborazione ed il suo sostegno per la realizzazione del piano illustrato, a proseguire nel processo di realizzazione dei progetti inerenti alle Case di Comunità, chiedendo uguale impegno alle parlamentari ed i parlamentari emiliano-romagnoli, a tutte le forze sociali, politiche e sindacali, ai professionisti ed ai territori interessati. L'auspicio del gruppo Pd è una discussione in consiglio convergente sul bene comune, perché la sanità non è di destra o di sinistra ma un diritto universale", concludono i rappresentanti del Partito Democratico.

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