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Bilanci degli enti locali, “il principio dell'equità richiede rigore"

“Se si vuole che la discussione sulla costruzione dei bilanci dei Comuni abbia un senso e sia utile alle nostre comunità bisogna affrontarla nel merito, e non ridurla ad una sorta di referendum

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

“Se si vuole che la discussione sulla costruzione dei bilanci dei Comuni abbia un senso e sia utile alle nostre comunità bisogna affrontarla nel merito, e non ridurla ad una sorta di referendum su questa o quella imposta. E' il momento di compiere scelte coraggiose all'insegna dell'equità e senza pregiudizi.

Con responsabilità il Partito Democratico sta svolgendo insieme ai propri amministratori un'analisi rigorosa, articolata e complessa del ventaglio di leve fiscali e di possibilità lasciate agli enti locali dalla manovra Monti. La predisposizione dei bilanci dei Comuni, in questo momento storico, si inserisce in un clima generale di sacrifici e le risposte che i nostri cittadini si aspettano non possono essere semplificate in un palleggio tra un'imposta o un'altra.
Le valutazioni e le scelte che compiremo sono guidate da principi ben precisi: l'equità, la garanzia dei servizi, la tutela del welfare (servizi sociali ed educativi) e la sicurezza. E' questo ciò che i cittadini chiedono ed è questo che intendiamo continuare a restituire alle nostre comunità nel destinare le risorse che rimangono nella disponibilità dei Comuni.

Il principio dell'equità, condiviso da tutti i nostri amministratori, impone responsabilità e rigore da parte di tutti. Stiamo muovendoci in un quadro in cui al momento le uniche certezze restano i tagli agli enti locali. Ad esempio siamo ancora in attesa di una bozza di direttiva sull'Imu elaborata dall'Anci da condividere nella conferenza unificata Stato-Autonomie locali. Non sono infatti ancora chiari né gli aspetti applicativi, né le basi di calcolo dell'imposta. Un aspetto è però certo: quasi la metà del gettito Imu, pur riscosso dai Comuni, dovrà essere versato al Governo e non resterà sul territorio.

Il Pd continua quotidianamente il confronto con gli amministratori, le categorie e le parti sociali su questi temi, in una chiamata alla responsabilità collettiva. Il traguardo è l'approvazione di bilanci che diano una risposta non a questa o quella rappresentanza, ma all'intera comunità”.
 

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