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Canoni pertinenziali, la proposta di Rimini diventa emendamento

"Non si tratta di una 'sanatoria' dei canoni - commenta Petitti -, bensì dell'attesa risposta ad una situazione insostenibile venutasi a creare dalla Finanziaria del 2006"

E' stato approvato dalla Commissione bilancio della Camera l'emendamento del Governo alla Legge di stabilità che intende risolvere l'emergenza dei canoni pertinenziali.  “La proposta per trovare un’adeguata soluzione sui canoni pertinenziali nata a Rimini dagli operatori e dal Comune sta trovando in queste ore una risposta importante", esordisce il sindaco Andrea Gnassi.

"Grazie al lavoro dei parlamentari, quella proposta si è tradotta in un emendamento che consentirà di mettere un punto fermo dopo anni di incertezza - chiosa il primo cittadino -. Così com’è stato per la proprietà del lungomare, ottenuta dopo un intenso confronto con l’Agenzia del Demanio, da quando si è insediata questa Amministrazione ha posto in tutte le sedi la soluzione del problema dei canoni pertinenziali. Un altro tema affrontato con serietà, su cui è stata elaborata una proposta puntuale portata avanti con tenacia".

"E’ un risultato importante ancor di più perché nasce dal territorio – aggiunge il sindaco - ricordo infatti come a settembre, in una partecipata riunione al Club Nautico, avevamo presentato la nostra proposta, frutto di ripetuti incontri e contatti con gli operatori, con l’Agenzia del Demanio, con il ministero delle Finanze e con i nostri parlamentari, e che adesso è diventata il corpo di un emendamento che pone fine ad un problema storico, particolarmente rilevante per Rimini. Non dimentichiamo che in ballo c’era il futuro di decine imprese (e centinaia di lavoratori) del nostro territorio, che dal 2007 si sono visti richiedere canoni assolutamente sproporzionati, per centinaia di migliaia di euro, con il Comune costretto al ruolo scomodo di mero esattore. Ora queste imprese potranno finalmente mettere fine ai contenziosi aperti e superare una voragine che non permetteva di guardare al futuro”.

“Si sta chiudendo dunque un capitolo e se ne apre un altro, di vitale importanza per il nostro distretto turistico – prosegue il sindaco Gnassi – E’ il momento della riqualificazione, della trasformazione urbana. Le imprese adesso possono essere nelle condizioni per ripartire: il rilancio infatti non è più condizionata dalle incognite del passato, ma può poggiarsi su basi robuste e su nuove certezze.

Dopo l’acquisizione delle aree demaniali del lungomare, dopo la questione dei canoni pertinenziali, resta aperto il tema delle concessioni delle spiagge. Su questo punto è ora che il Governo intervenga, per mettere nelle condizioni di attuare tutte le potenzialità contenute nel piano strategico, nel piano spiagge e nel Masterplan. Noi siamo pronti; al Governo adesso il compito di redigere una legge quadro che possa valorizzare gli investimenti fatti dagli operatori e che unisca la tipicità della gestione ad una necessaria innovazione”.

EMMA PETITTI - Un risultato accolto con grande soddisfazione dal deputato riminese Pd Emma Petitti, prima firmataria di un provvedimento analogo che è stato recepito nel testo licenziato dalla commissione. "Non si tratta di una 'sanatoria' dei canoni - commenta Petitti -, bensì dell'attesa risposta ad una situazione insostenibile venutasi a creare dalla Finanziaria del 2006, che riguarda qualche centinaio di concessionari in Italia (di cui una quindicina nel solo comune di Rimini) colpiti da aumenti spropositati. Abbiamo portato avanti un lavoro serrato in questi mesi in Parlamento per dare risposta in Legge di stabilità alle richieste dei nostri operatori, che abbiamo incontrato più volte e le cui imprese rischiavano di saltare per l'impossibilità di pagare le somme richieste".

Chiosa il parlamentare Pd: "Si potranno ricomporre così i contenziosi generati dalla modifica dei criteri per il calcolo dei canoni demaniali marittimi relativi alle pertinenze. La soluzione a cui siamo pervenuti è di definire il pagamento consentendo ai concessionari di versare in un’unica soluzione il 30 per cento delle somme dovute, oppure rateizzare fino a un massimo di 9 versamenti annuali un importo pari ai 70 per cento del dovuto".

Conclude Petitti: "La domanda di definizione dovrà essere presentata entro il 31 gennaio me il pagamento sospenderà gli eventuali procedimenti amministrativi già avviati per la sospensione, revoca o decadenza dalla concessione demaniale marittima derivanti dal precedente mancato versamento dei canoni. L'emendamento specifica inoltre che la soluzione vale nelle more del riordino della materia, che dovrà essere effettuato entro il 30 giugno 2014 per risolvere definitivamente la questione".

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