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Case popolari, Sensoli (M5S): "Abbassare soglie reddito per il mantenimento dell'alloggio"

Ad avviso dell'esponente 5 Stelle "sarebbe assai più equo abbassare e parificare i due limiti, affinché quando una famiglia ha un reddito che le consente di sorreggersi da sola nel mercato degli affitti, lasci l’alloggio ad un nucleo più bisognoso che, invece, ora resta in lista d’attesa".

"È troppo alto e va pertanto ridotto il tetto di reddito da non superare per mantenere il diritto all'alloggio di edilizia residenziale pubblica, prova ne sia che il turnover è bassissimo, pari a circa il 3 per cento", mentre "diventa sempre più lunga la lista d'attesa delle famiglie in stato di bisogno". E' quanto sostiene Raffaella Sensoli (M5s) in premessa a una risoluzione nella quale, per rimuovere "l'immobilismo" che caratterizza la situazione degli alloggi pubblici assegnati, si impegna l'Assemblea legislativa "a rivedere i limiti di reddito necessari per il decadimento del diritto agli alloggi Erp, tenuto conto - precisa Sensoli -  che il limite attuale risulta troppo alto per poter beneficiare di un intervento assistenziale e comunque sarebbe sufficiente per poter sostenere le spese di una locazione a libero mercato, soprattutto usufruendo delle possibilità offerte dagli affitti concordati".

Nella risoluzione si chiede quindi di "assoggettare ad un margine di variabilità (determinata a livello territoriale dalle competenti Conferenze degli Enti, sentiti i Tavoli territoriali di concertazione delle politiche abitative) i limiti di reddito stabiliti dalla legge regionale (L.r. 24/2001) in considerazione delle specifiche condizioni socio-economiche che caratterizzano i diversi ambiti provinciali". Per avere diritto all’accesso a un alloggio Erp, sottolinea la consigliera, con gli attuali limiti occorre avere un Ise che non superi i 34.308 euro ed un Isee di 17.154,30 euro. In questo modo, si ha diritto a restare nell’alloggio fino a quando l’Ise non supera, per due anni di seguito, i 51.462 euro e l’Isee i 34.308,60 euro.

Ad avviso dell'esponente 5 Stelle "sarebbe assai più equo abbassare e parificare i due limiti, affinché quando una famiglia ha un reddito che le consente di sorreggersi da sola nel mercato degli affitti, lasci l’alloggio ad un nucleo più bisognoso che, invece, ora resta in lista d’attesa". C'è dunque "una grossa sproporzione tra le abitazioni disponibili e le richieste e la dimensione del bisogno è smisurata rispetto alle risorse messe in campo dalle istituzioni, pertanto- chiude Sensoli- occorre determinare politiche che permettano il flusso di famiglie in uscita, quando queste raggiungono una capacità reddituale tale da permettergli di accedere al libero mercato delle locazioni". Di qui l'impegno chiesto all'Assemblea legislativa.

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