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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Clausole vessatorie per gli hotel, Arlotti interroga il ministro Franceschini

"Le imprese ricettive oggi pagano ai portali di prenotazione commissioni che possono arrivare anche oltre il 30% - evidenzia Arlotti - e quando un portale promette il miglior prezzo, in realtà sta dicendo che ha proibito all'albergo di offrire un prezzo più conveniente sul proprio sito internet".

"Il ministro del Turismo Dario Franceschini intervenga urgentemente per vietare per legge le clausole vessatorie che impediscono agli albergatori di praticare prezzi migliori di quelli proposti dai siti di intermediazione". E' ciò che chiede l'interrogazione depositata dal deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, che prende spunto da quanto avvenuto in Francia e dal recente ricorso presentato al Tar del Lazio da Federalberghi nazionale.

L'associazione chiede infatti la definitiva abolizione dei patti di parity rate, clausole contrattuali imposte dalle multinazionali dell'intermediazione, che non consentono all'albergo di pubblicare “in chiaro” sul proprio sito internet alcune soluzioni che sarebbero molto più vantaggiose per la clientela. "Le imprese  ricettive oggi pagano ai portali di prenotazione commissioni che possono arrivare anche oltre il 30% - evidenzia Arlotti - e quando un portale promette il miglior prezzo, in realtà sta dicendo che ha proibito all'albergo di offrire un prezzo più conveniente sul proprio sito internet".

"Nel maggio 2014 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se le agenzie turistiche on line, Booking ed Expedia limitino, attraverso gli accordi con le strutture alberghiere, la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione tra i diversi canali di vendita, ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più convenienti - ricorda il deputato -. In Francia sono state recentemente vietate le clausole che impongono agli hotel di non pubblicare in chiaro sui propri siti tariffe inferiori a quelle concordate con le multinazionali dell’intermediazione. Considerato che i tempi tecnici di definizione del ricorso di Federalberghi al TAR non saranno immediati, il ministro intervenga con urgenza, vietando per legge tali clausole vessatorie, al pari di quanto è avvenuto in Francia".

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