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Concessioni balneari, Petitti: " Subito nuove normative nazionali"

Illustra Petitti: "La soluzione è la legge quadro per un riordino complessivo in materia di concessioni del demanio marittimo e dei relativi canoni. Una revisione che dovrà essere definita con il pieno coinvolgimento degli Enti Locali e delle Regioni

Rivedere in tempi brevi la normativa che regola il comparto turistico balneare, confrontandosi con le associazioni rappresentative del settore e rivendicando in Europa il riconoscimento della specificità delle imprese italiane. E' il preciso impegno chiesto al Governo dall'ordine del giorno sottoscritto dal deputato PD riminese Emma Petitti e approvato venerdì sera alla Camera. "Il turismo balneare e le imprese che vi operano sono parte fondamentale della nostra economia e delle nostre potenzialità di sviluppo", evidenzia Petitti.

"È essenziale che si realizzino investimenti, si rafforzi la struttura delle imprese, si qualifichi il lavoro, accanto alla salvaguardia e valorizzazione del litorale. Ma il settore vive da anni in una situazione di incertezza per l'applicazione della normativa europea sulla concorrenza, con la conseguente riduzione della propensione ad investire e a qualificare - continua -. E' necessario invece dare agli operatori certezze e chiarezza sulle prospettive, così come strumenti alle regioni e agli enti locali".

"Dopo la risposta data al problema dei canoni pertinenziali, dobbiamo rivendicare in ambito comunitario il riconoscimento della specificità del settore: nell'ambito dell'applicazione della Direttiva sui Servizi si possono individuare gli spazi per una soluzione adeguata alle imprese che hanno investito e investono, che creano lavoro e assicurano qualità del servizio, garantendo condizioni di concorrenza leale". Occorre inoltre intervenire tempestivamente con nuove normative nazionali, aggiunge Petitti.

"La soluzione è la legge quadro per un riordino complessivo in materia di concessioni del demanio marittimo e dei relativi canoni. Una revisione che dovrà essere definita con il pieno coinvolgimento degli Enti Locali e delle Regioni. Si tratta di questioni che riguardano la proprietà pubblica di beni inalienabili, che hanno bisogno al contempo di una gestione e valorizzazione che solo l'impresa tradizionalmente radicata nel settore è in grado di assicurare. Questo processo deve fondare un nuovo patto tra lo Stato, nelle sue articolazioni, ed il sistema delle imprese del settore, basato sulla valorizzazione di un bene comune, sul fatto che la comunità deve avere beneficio dall'utilizzo di tale bene a fini economici, sulla fedeltà fiscale e sul superamento di ogni pura rendita di posizione".

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