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Conti in rosso per la Provincia di Rimini: all'appello mancano 5 milioni

Andrea Gnassi pronto a inviare un "esposto cautelativo" alla Procura e alla Prefettura di Rimini, e alla Corte dei conti di Bologna, per evidenziare la grave situazione finanziaria

Con in rosso per la Provincia di Rimini tanto che, all'appello, mancano 5 milioni di euro. Una situazione potenzialmente esplosiva tanto che, il presidente Andrea Gnassi, ha deciso di prendere carta e penna per segnalare il dissesto economico. “Nei prossimi giorni, in qualità di presidente della Provincia, invierò un "esposto cautelativo" alla Procura e alla Prefettura di Rimini, e alla Corte dei conti di Bologna, per evidenziare la grave situazione finanziaria e di difficoltà nella gestione dei servizi in cui versa la provincia di Rimini, allo stesso modo di tutte le Province d’Italia - ha dichiarato Gnassi. - Questa infatti è una iniziativa presa dall’UPI (Unione Province Italiane) in ordine a un problema che investe l’intero corpo delle amministrazioni provinciali del Paese, le quali- sospese da anni in un limbo paradossalmente aggravatosi dopo il voto referendario dello scorso 4 dicembre - non hanno le risorse necessarie per approvare i bilanci 2017 in equilibrio e, soprattutto, garantire la continuità dei servizi.. E’ necessario, anzi urgente, un intervento del Governo che risolva alla radice un problema che si riversa ogni giorno in maniera seria sulle comunità locali".

"In attesa di questo intervento, a Rimini, così come nelle altre province, per senso di responsabilità si sta facendo l’impossibile per garantire i servizi essenziali - prosegue il presidente - ben sapendo che la situazione di difficoltà amministrativa e finanziaria in cui versano gli Enti provinciali (per Rimini il ‘rosso’ di bilancio per il 2017 ammonta a 5 milioni di euro circa, senza procedere a nuovi investimenti che pure servono e servirebbero) ha pesanti conseguenze sugli amministratori, sui dirigenti, sui funzionari, dal punto di vista della responsabilità amministrativa, erariale, civile, penale. E’ purtroppo la storia di questa stagione del Paese, anni in cui a causa di riforme istituzionali malfatte e confuse, si è scaricato sui sindaci, sui presidenti, sugli amministratori ogni tipo di responsabilità e peso amministrativo, senza alcuna funzione o risorsa o autonomia per rispondervi. Dalle strade alle scuole, alle infrastrutture, alle manutenzioni ordinarie, l’intera responsabilità ricade su donne e uomini cui le leggi non danno alcuno strumento per provvedere, salvo risponderne poi personalmente in ogni sede. L’esposto che presenterò in procura e alla corte dei Conti illustrerà questa situazione. A tutela della stessa amministrazione e della comunità riminese”

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