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A Riccione il convegno nazionale dell'Ugl: "Nessuna ripresina, aumentano i poveri"

"Tante famiglie hanno perso lavoro, non hanno reddito", ha spiegato la parlamentare Polverini, responsabile Lavoro di Forza Italia

Si è svolto giovedì a Riccione il convegno nazionale dell'Ugl promosso dal sindacato contro il Jobs act e le politiche economiche del governo Renzi. "Dal 2011 a fine 2014, in provincia di Rimini hanno chiuso i battenti circa 1.500 aziende , molte delle costruzioni e del manifatturiero, ma anche del trasporto e dei servizi di alloggio e ristorazione (turismo) - ha osservato Emanuela Del Piccolo, segretario Ugl Forlì-Cesena-Rimini -. Nello stesso periodo, sempre in provincia di Rimini, i fallimenti di aziende sono stati 344. Nel 2015 il numero di aziende fallite è stato di 143.Per non parlare del settore turistico in provincia , che  ha perso ancora posti di lavoro (-5,5%) e il Comune di Rimini, ha registrato nel 2015 un ulteriore calo delle presenze (-1,6%) confermando il declino in atto da oltre un decennio".  

"Per avere avere un'idea del problema nuove povertà in Provincia di Rimini riportiamo le considerazioni elencare nella presentazione dell'ultimo rapporto (aprile 2016) - ha aggiunto -. Nelle Caritas parrocchiali e nelle altre realtà di accoglienza: le situazioni di disagio sono sempre più difficili da risolvere e sono  sempre di più gli utenti italiani: il 33% del totale che chiedono un aiuto. E di questi il 60% è riminese. Si tratta per lo più di uomini tra i 45 e i 55 anni, disoccupati, spesso separati. In aumento anche le donne, spesso con un matrimonio naufragato alle spalle, e gli anziani. Aumentati anche i senza dimora: 1.815 incontrati nelle Caritas (+2%) e tra loro sempre più italiani".

Nel corso del convegno dell'Ugl sono intervenuti i massimi dirigenti nazionali dell'Unione Generale del Lavoro: il segretario generale Paolo Capone, il presidente Enas Stefano Cetica, il segretario confederale Fiovo Bitti ed anche Renata Polverini, deputata di Forza Italia e attuale vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, già segretario generale dell'Ugl. Unanime la valutazione "negativa" dei segretari Ugl delle politiche occupazionali del governo Renzi: "Non creano nuovo lavoro, trasformano solo i contratti esistenti in altre tipologie che vengono poi rinnovate infinite volte : assistiamo ad una ristrutturazione del mercato sul modello del lavoro stabilmente precario, precarietà a vita e senza diritti. 

"L'effetto più evidente del Jobs act è stata la sostituzione netta di lavoratori a contratto “standard” con altri, inattivi o disoccupati grazie agli incentivi offerti alle imprese (contributi a carico dello Stato per tre anni per ogni “nuovo assunto con contratto a tempo indeterminato”) di fatto finiti a dicembre 2015 - viene osservato dall'Ugl -. Sotto accusa anche l'uso e l'abuso dei voucher, un altro buco nero del Jobs Act di Renzi". Nell'occasione sono stati citati i dati nazionali contenuti nello studio sulla povertà, il disagio e l’esclusione sociale in Italia realizzato dall’Iper, l’Istituto per le ricerche economiche e sociali dell’Ugl.  Un rapporto presentato pochi giorni fa nella sala Aldo Moro della Camera dei deputati. "Rispetto al 2008 ci sono 4 milioni di poveri in più. Ormai un terzo delle popolazione è a rischio. Un fenomeno in crescita. Tante famiglie hanno perso lavoro, non hanno reddito", ha spiegato la parlamentare Polverini, responsabile Lavoro di Forza Italia e attuale vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera. 

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