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Ddl Concorrenza: ok alla norma contro il parity rate introdotta grazie ad Arlotti

Sono 2.200 gli esercizi alberghieri in provincia di Rimini, per un totale di quasi 75mila camere disponibili, che potranno trarre beneficio dalla norma

La "norma Booking” del ddl Concorrenza che vieta il parity rate, introdotta grazie all'emendamento presentato come primo firmatario dal deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, è passata nella sua formulazione originaria in commissione Industria del Senato. Sono stati bocciati infatti dalla commissione gli emendamenti che proponevano di subordinare l'entrata in vigore della norma alla comunicazione e alla relativa approvazione della Commissione Ue, e che se approvati avrebbero di fatto vanificato l'emendamento del deputato.

La norma introdotta grazie ad Arlotti dà agli albergatori la possibilità praticare alla clientela prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli offerti da intermediari terzi, anche online (come ad esempio Booking.com). “Obiettivo della norma è togliere gli iniqui vincoli imposti dagli Online Travel Agency che vietano ai titolari di esercizi ricettivi di fare offerte inferiori a quanto contrattualmente pattuito - ricorda Arlotti esprimendo soddisfazione per il voto in commissione al Senato -. Il mio emendamento era stato approvato con ben 434 voti favorevoli e soli 4 contrari alla Camera raccogliendo il consenso di tutti i gruppi parlamentari. I vincoli del parity rate rappresentano un limite alla concorrenza e al prezzo finale che viene applicato al turista. La norma del ddl Concorrenza stabilisce invece il diritto di determinare liberamente le condizioni di offerta dei propri servizi senza alcun vincolo di accordo o tariffa. Una condizione essenziale per la libertà imprenditoriale e per garantire ai clienti le offerte più vantaggiose”. Sono 2.200 gli esercizi alberghieri in provincia di Rimini, per un totale di quasi 75mila camere disponibili, che potranno trarre beneficio dalla norma.

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