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Dissesto idrogeologico, risoluzione alla Camera per sbloccare risorse per la sicurezza del territorio

La Commissione Ambiente della Camera ha approvato giovedì all’unanimità una risoluzione bipartisan, sottoscritta dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, che impegna il Governo a stanziare 500 milioni annui per la difesa del suolo

La Commissione Ambiente della Camera di cui è membro il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti ha approvato giovedì all’unanimità una risoluzione bipartisan, sottoscritta dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, che impegna il Governo a stanziare 500 milioni annui per la difesa del suolo e ad assumere iniziative per rivedere il Patto di stabilità interno e consentire così agli enti locali di investire risorse in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico.

La risoluzione impegna inoltre l’esecutivo a inserire tra le priorità della politica comune europea anche la prevenzione e la tutela del territorio, garantendo finanziamenti adeguati. “A 50 anni dalla tragedia del Vajont è necessario un deciso cambio di rotta sulla via della prevenzione del rischio idrogeologico e della messa in sicurezza del territorio – commenta Arlotti -. Un piano nazionale è la ‘grande opera’ che serve al Paese per tutelare il suolo, garantire maggiore sicurezza ai cittadini e attivare cantieri con ricadute importanti anche sull’occupazione. Nel territorio di Rimini e provincia, ad esempio, sono registrati centinaia di movimenti franosi più o meno quiescenti, una decina di situazioni di rischio idraulico e una ventina di consolidamenti necessari sui tratti di viabilità principale".

"Tra i movimenti franosi più rilevanti censiti dalla Provincia di Rimini vi sono, ad esempio, cinque frane a Montegridolfo (centro storico, capoluogo e Trebbio), quattro a San Leo (Villanova-Maiano, monte San Paolo, Montale Case Carnaio, Iole-Ca Mandrelli) e altrettante a Sant'Agata (strade comunali, ponte Marecchiola e cimitero Sapigno) e tre a Casteldelci (Gattara e torre storica, Durceto-Fragheto), oltre a numerose situazioni che richiedono il consolidamento e la messa in sicurezza di svariati tratti di strada e banchine in Valconca e Valmarecchia", aggiunge il deputato democratico.

"Per i soli interventi urgenti di competenza della Provincia occorrerebbero fino a 7 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le ulteriori e considerevoli risorse necessarie per gli interventi di competenza del Servizio tecnico bacino Romagna (ex Genio civile) - continua Arlotti -. La risoluzione intende mettere a disposizione fondi proprio per questo, con l'importante impegno a escludere dal patto di stabilità interno gli interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico".

"Non va dimenticato che in Italia costo dei danni legato ad alluvioni e frane fra il 1944 e il 2012 è stato stimato da Cresme e Ance in 61,5 miliardi di euro e che gli effetti conseguenti ai cambiamenti climatici in atto sono ormai tali che gli eventi estremi in Italia hanno subito un aumento esponenziale, passando da uno circa ogni 15 anni di prima degli anni ’90, a 4-5 l’anno”, conclude Arlotti.

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