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Divieti di balneazione intempestivi, la Lega: "Bonaccini si assuma le sue responsabilità"

I parlamentari leghisti Morrone e Raffaelli attaccano il presidente della regione dopo il caso degli escherichia coli in mare

“I distratti sull’intempestività dei divieti di balneazione e sulla necessità di una comunicazione più attendibile sullo stato del mare sono soprattutto due: il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini. E’ davvero strabiliante come Bonaccini scarichi sempre le proprie responsabilità su altri per schivare errori,
ritardi e disattenzioni della propria amministrazione”. I parlamentari leghisti Jacopo Morrone e Elena Raffaelli ribaltano sul presidente della Regione le responsabilità di una pessima gestione della comunicazione durante i giorni del divieto alla balneazione.

“Oggi - rincarano gli onorevoli del Carroccio - Bonaccini afferma di aver dato informazioni tempestive e documentate, ma se testate nazionali e estere, per non parlare di siti e social, hanno pubblicato notizie allarmistiche, che hanno danneggiato la nostra riviera più degli eventi concreti, significa che a livello regionale si è sottostimato il problema e si è agito con superficialità e in ritardo. Se è vero, come è vero, che la qualità delle nostre acque è eccellente, allora la catena delle responsabilità non ha funzionato. E di questo non è certo responsabile il governo nazionale. La tempistica dei divieti di balneazione (nella fattispecie le 48 ore) è di pertinenza esclusiva della Giunta regionale e non del decreto legislativo di riferimento, il 116/2008. A questo si aggiunge il fatto che il testo di modifica del decreto legislativo non è stato né presentato, né discusso con i territori. Eppure come presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini, vista l’importanza del comparto turistico balneare, avrebbe potuto certamente attivarsi in modo più cogente. Ora il presidente della Regione anticipa sulla stampa un incontro con i sindaci dopo ferragosto. Troppo tardi. Forse non è stato informato del fatto che il Comune di Riccione fin dal 17 giugno ha fatto richiesta di un incontro urgente agli assessori regionali al Turismo, all’Ambiente e alla Sanità proprio su questi temi, ma non ha ricevuto risposte. E di questo Bonaccini non può che incolpare la sua Giunta”.

LA REPLICA DELL'ASSESSORE CORSINI - “Dunque, vediamo se ho capito bene. La Lega cita la Regione, riportando ciò che abbiamo detto di aver fatto in occasione delle verifiche sulla qualità del mare in Riviera nei giorni scorsi. In effetti, abbiamo dato ‘informazioni documentate e tempestive’ sulla vicenda. Ma, osservano due deputati della Lega che riprendono oggi il tema, i giornali hanno pubblicato ‘notizie allarmistiche’. Quindi, concludono, se i giornali hanno fatto questo, vuol dire che la Regione ha sbagliato. Non so, a me pare che ci sia un tantino di debolezza in questo ragionamento. Vorrà dire che la prossima volta, anziché fare ordinanze e atti amministrativi, come vuole la legge, ci limiteremo ad informare i giornali. Ma stiamo scherzando? Qui c’è qualcuno che gioca con le Istituzioni”. È il commento di Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo, alla lettura delle accuse che oggi hanno indirizzato alla Regione due esponenti leghisti a proposito dei divieti di balneazione, da tempo revocati, che nei giorni scorsi hanno interessato alcuni punti della Riviera.

“Capisco che vogliano tentare il solito schema del lancio della palla in tribuna- spiega Corsini- ma stavolta il giochino di dare la colpa agli altri non funziona. E non funziona perché il sistema di controlli del nostro mare, uno dei più monitorati d’Italia, prevede esattamente cosa fare quando si registrano valori fuori parametro. Non piace- continua l’assessore- la norma che è stata applicata, peraltro approvata dalla Unione europea? Benissimo, è una norma nazionale, chi ci critica siede in Parlamento e quindi non deve far altro che approvare una norma più efficace. E lo possono fare loro, non noi. Dico di più: ci avevamo provato, come Regioni, a proporre modifiche: le abbiamo messe nero su bianco, ma giacciono da mesi sui tavoli del ministero. Colpa nostra? Ma sia chiara una cosa: in Emilia-Romagna le leggi si rispettano, non si eludono. Se non piacciono, si cambiano. E le leggi nazionali le cambia il Parlamento, non altri”.




 

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