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Elezioni Politiche 2013

Crisi, Pizzolante (Pdl) sostiene le richieste degli imprenditori

Invitato dal presidente Richard D'Angelo, il deputato del PdL ha ascoltato infatti le preoccupazioni dei direttivi di pubblici esercizi, locali da ballo, ambulanti e coordinamenti di zona

Troppe tasse e atteggiamenti anti imprese, oltre all'abusivismo commerciale, che non sempre è quello dei vu cumprá, ma anche le troppe sagre e manifestazioni in deroga. Questi alcune delle problematiche messe sul tavolo dalla Confcommercio di Rimini, lunedì pomeriggio, e su cui Sergio Pizzolante ha rinnovato il proprio impegno per la prossima legislatura. Invitato dal presidente Richard D'Angelo, il deputato del PdL ha ascoltato infatti le preoccupazioni dei direttivi di pubblici esercizi, locali da ballo, ambulanti e coordinamenti di zona, condividendole completamente.

I commercianti, preoccupati dall'atteggiamento repressivo a livello centrale sull'evasione fiscale, hanno stimolato Pizzolante a continuare a garantire, come in passato, la tutela per le imprese regolari, che si sentono costantemente nel mirino delle scelte fiscali del governo. Pizzolante ha a tal proposito sostenuto che "in questo anno e mezzo abbiamo quindi sperimentato giá un governo Bersani Monti, una cultura operaista unita a quella delle grandi imprese dove le piccole e medie sono al massimo un errore della storia. Come si è visto con la riforma Fornero, dove abbiamo tentato di modificare qualcosa, anche grazie a voi, come le assunzioni degli stagionali. Nel primo Cdm del 2008 ripristinammo il lavoro a chiamata, che la sinistra aveva tolto e che questo governo ha modificato. Se vinceremo lo ripristineremo come l'apprendistato stagionale".

Pizzolante ha poi ribadito il suo impegno per le concessioni demaniali, in particolare per quelle pertinenziali. Altro obiettivo su cui i presenti hanno concordato con l'esponente del Pdl è stato quello del sistema fognario riminese, perché "le bandierine di non balneabilità uccidono non solo il turismo ma anche tutta la nostra economia e il fatto che il comune di Rimini non abbia mai messo un euro suo in bilancio dovrebbe scatenare la sollevazione di tutte le categorie economiche. Così come lo scandaloso progetto del Trc, dove invece gli amministratori di Rimini e Riccione hanno investito non solo soldi statali che potevano essere utilizzati per opere più utili, ma anche risorse che non hanno e che ci troveremo a pagare anche negli anni a venire".

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