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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Emergenza freddo, clochard costretti a dormire sotto i portici del Comune

A dare l'allarme è l'associazione Grilli Pensanti che denuncia la mancanza di un progetto ed un piano di intervento efficace

L'arrivo dell'inverno, e il conseguente abbassarsi delle temperature, rilanciano l'emergenza dei senzatetto che, la notte, sono costretti a vivere all'addiaccio. A lanciare l'allarme sull'emergenza abitativa è l'associazione Grilli Pensanti che, inoltre, denuncia la presenza di senzatetto che dormono sotto i portici di palazzo Garampi o che tentano di rifugiarsi in strutture abbandonate, come la nuova Questura, per ripararsi dai rigori del freddo. "Preoccuparsi solo del cambio gomme, della caldaia  e della bolletta del gas non basta - spiegano in una nota stampa. - Come ogni anno in questo periodo bisognerà necessariamente dare sostegno a quelle persone che purtroppo non hanno la possibilità di porsi il problema del cambio gomme o della caldaia, perché non hanno né una macchina né una casa da riscaldare ma rischiano seriamente di non vedere la prossima primavera se non gli verrà garantito un riparo sicuro almeno durante tutta la stagione fredda".

"Senzatetto e famiglie con bambini in grave emergenza abitativa per aver perso un lavoro ed essere stati sfrattati - proseguono i Grilli Pensanti - non sono problemi che possono essere rimandati. Provvidenzialmente abbiamo a Rimini una Diocesi molto attiva con associazioni cattoliche e non come Papa Giovanni XXIII, Caritas, Capanna di Betlemme, casa di Don Gallo e tante altre che con l’impegno di numerosi volontari svolgono un lavoro molto prezioso risolvendo spesso gravi problemi sociali. Non possiamo però ritenerci appartenere ad una civile comunità se rimaniamo inerti facendo affidamento sull’operato di chi non vi sarebbe tenuto. È evidente che una pubblica amministrazione che voglia dirsi efficiente dovrebbe dare risposte concrete ed immediate. Quella che doveva essere la nuova questura in via Ugo Bassi e Villa Assunta in Via Roma sono solo due esempi emblematici tra le tante strutture in stato di abbandono ed occupate abusivamente da senza tetto, nomadi e persone problematiche che con ogni probabilità avrebbero anche bisogno di supporto sanitario e psicologico".

"Continuamente - concudono - le forze dell’ordine sono costrette ad intervenire, su segnalazione di tanti cittadini, per situazioni critiche di disagio, sicurezza, e sanità: in sintesi, cittadini, associazioni, e forze dell’ordine mettono le toppe là dove l’amministrazione dovrebbe  confezionare un abito su misura. Auspichiamo che nella stanza dei bottoni ci sia un progetto ed un piano di intervento efficace che passi attraverso un puntuale monitoraggio per avere una chiara percezione dell’entità del problema. Diversamente dobbiamo continuare ad affidarci al buon cuore delle associazioni e dei volontari".

Il video dei Grilli Pensanti

La replica del Comune

Commenta l'assessore Gloria Lisi: "C’è chi si ricorda dei senzatetto quando si abbassano le temperature, chi aspetta il primo freddo pungente per ‘accendere’ i riflettori sul tema degli homeless sulle difficoltà, a scopi puramente politici. E c’è anche chi pensa prima di ogni cosa a fare una fotografia, invece che avvicinarsi e aiutare. L’intervento dei Grilli pensanti su un argomento tanto delicato e difficile come quello della povertà estrema è così palesemente strumentale che non meriterebbe risposta se non fosse che di mezzo c’è un intero sistema di accoglienza e supporto agli ultimi di cui l’amministrazione comunale è parte attiva e integrante. Chiunque voglia far credere che il dramma dei senzatetto si possa risolvere con un battito di ciglia e che la presenza dei clochard in strada sia il segno palese del disinteresse dell’ente pubblico, non solo denota nessuna conoscenza delle dinamiche di un fenomeno come quello della povertà e di come funziona la rete del supporto e degli aiuti, ma dimostra anche come troppo spesso si giochi sulla pelle degli anelli più deboli della società. L’apporto di Papa Giovanni XXIII, Caritas, Capanna di Betlemme, associazioni di volontariato nate allo scopo di sostenere chi ha bisogno (che per natura sono vocate ad aiutare il prossimo, non per dovere), che si aggiunge alla ‘missione’ della Diocesi, è fondamentale e imprescindibile: un sistema di welfare efficace passa per la necessaria cooperazione tra le realtà del terzo settore – talvolta impropriamente criticate – e l’amministrazione pubblica. Che è presente e parte attiva delle attività fisicamente, economicamente, logisticamente. E’ sempre sgradevole dare numeri e dati quando si parla di uomini e donne che vivono in condizioni estreme, ma a volte non ci si può esimere per ribattere a certe considerazioni approssimative e malamente argomentate. Solo nel 2016 il Comune ha messo a disposizione circa 280mila euro per i cosiddetti interventi ‘a bassa soglia’, per la povertà estrema. Un fondo che ha portato a fornire un centinaio di posti letto in prima accoglienza. Un fondo dunque che ha attivato l’operatività concreta di quelle associazioni e di quei privati che i grilli pensanti (mai aggettivo fu più inappropriato, verrebbe da dire) vorrebbero contrapporre ai ‘cattivi’ dell’amministrazione comunale. Questo è solo un esempio, minimo e che non rende l’idea dello sforzo che il sistema nel suo complesso fa per dare il massimo delle risposte a chi vive in difficoltà. Ci sono poi anche progettualità specifiche e sperimentali, come l’housing first, per l’inserimento sociale di 9 senza fissa dimora in altrettante soluzioni abitative. Questa è la risposta concreta. Della comunità e del Comune. Il monitoraggio da parte dell’Amministrazione Comunale è costante ed è potenziato in questa stagione. Purtroppo, e non sono pochi, c’è anche chi rifiuta l’aiuto, per diffidenza, per scelta. E spesso sono i volontari, con cui sono a contatto tutto l’anno e che dunque hanno imparato a conoscere, a cercare di convincere a cambiare idea, ad accettare una mano e spesso a dargliela. Nella quotidianità, in quella riservatezza solidale che pensa prima di tutto a fare, e non a produrre uno scatto per goffa brama di scatenare una polemica che più strumentale non si può. Per questo non finirò mai di ringraziare gli uomini e le donne che dedicano il loro tempo libero a chi vive ai margini, e che sfidano il gelo e i disagi per aiutare il prossimo, senza appuntarsi medaglie. E senza farsi selfie. Queste sono persone pensanti, senza tanti grilli per la testa".

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