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Eolico offshore, per Riccione necessario bloccare il "mostro marino" al largo della costa

La maggioranza in consiglio comunale propone un ordine del giorno tematico e un referendum sulla realizzazione delle pale

Un Consiglio comunale aperto per condividere con la comunità e i cittadini, per proporre un referendum oltre che avviare un confronto con gli altri Comuni interessati e infine impegnarsi nelle sedi istituzionali per fermare il progetto del cosiddetto "parco eolico offshore", a 12 miglia dalla costa di Riccione, Rimini, Misano Adriatico e Cattolica. Sono queste in estrema sintesi le linee guida di un ordine del giorno, sostenuto dalla coalizione di maggioranza, oltre alle forze presenti in Consiglio comunale l'odg ha l'appoggio di Fratelli d'Italia e del Popolo della Famiglia. "Orizzonte libero!". È ciò che l'odg si propone di garantire per i riccionesi e per tutti i comuni della costa che vivono di mare e di turismo. Non solo, secondo l'odg è anche un modo per dire "basta a progetti datati tirati fuori dai cassetti e imposti d'alto". Come è noto, il progetto del parco eolico deriva da uno studio commissionato come indagine preliminare dalla provincia di Rimini diversi anni fa, ma avviato solo quest'anno col coinvolgimento del ministero delle infrastrutture e trasporti, che conterebbe ben 59 pali eoliche da posare al largo della riviera romagnola, con un investimento che potrebbe arrivare a un miliardo di euro per una potenza prevista di 330 megawatt. "E' necessario aprire un tavolo con i cittadini - si legge nell'odg proposto dalla coalizione di maggioranza - per cui servono un Consiglio comunale aperto come scambio di contributi e osservazioni con i cittadini e un referendum per consultare la volontà popolare. Perché la costa e il mare sono fonte primaria di sostentamento per tanti riccionesi e la si può mettere a repentaglio". 

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