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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Famiglini (PLI): "Salviamo il ponte romano di San Vito di Rimini"

Il ponte giace solitario, dimenticato da tutti e, prima o poi, prossimo allo sgretolamento finale.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

In località San Vito di Rimini, nelle immediate vicinanze della locale parrocchia, sono tutt'ora presenti i resti di un antico ponte romano che in tempi ormai remoti permetteva ai viandanti dell'antichità di superare il torrente Uso nei pressi di una delle due ramificazioni dell'antico tracciato della via Emilia. Probabilmente costituito in origine da dieci/dodici arcate, oggi del ponte romano di San Vito ne rimane una sola ubicata all'interno di un podere di difficile accesso e schiacciata da un lato dalla strada  rialzata percorsa ogni giorno da numerosi mezzi ed automezzi. Pur constatando alcune piccole migliorie realizzate nell'area circostante questa antica struttura, tuttavia non si può non rilevare che i resti del ponte risultino sostanzialmente dimenticati dai più e condannati ad un degrado progressivo. Oltre a ciò risulta palese a qualunque visitatore la pressoché totale assenza di indicazioni stradali che possano indirizzare il turista o il semplice curioso del fine settimana in direzione del ponte. Non esiste, per quanto ne sappiamo, alcuna promozione pubblicitaria efficace da parte di enti turistici o assimilabili che possa valorizzare un sito di grande interesse storico per la zona. Il ponte giace solitario, dimenticato da tutti e, prima o poi, prossimo allo sgretolamento finale.  Tutto ciò è ovviamente intollerabile e, come se questo non bastasse, occorre ricordare che il sito del ponte romano di San Vito è spesso citato dagli studiosi come un importante elemento della storia locale e rappresenta inoltre un luogo di interesse per quanto riguarda gli studi di carattere geologico correlati ai mutamenti della morfologia del territorio. Chiediamo pertanto che gli enti preposti si mettano una mano sulla coscienza e che si facciano carico di avviare un processo di recupero, conservazione e valorizzazione della zona archeologica dell'antico ponte romano di San Vito in modo che ciò che rimane de "e Puntaz ad San Void" rimanga in piedi ancora a lungo a beneficio del patrimonio culturale e paesaggistico delle prossime generazioni.

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