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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fusione Monte Scudo e Montecolombo, in Regione sì unanime al referendum

In caso di consenso popolare, ha aggiunto il relatore, “il Comune unico sarà istituito il primo gennaio 2016, avrà una superficie di circa 32 chilometri quadrati e una popolazione di oltre 6.800 abitanti

L’Assemblea legislativa regionale ha approvato all’unanimità la proposta di indizione del referendum consultivo, che si terrà il prossimo ottobre, in merito al progetto di legge sulla fusione dei Comuni riminesi di Monte Colombo e Montescudo, i cui relatori di maggioranza e minoranza sono, rispettivamente,Giorgio Pruccoli (Pd) e Andrea Bertani (Pd). Il percorso di fusione, ha affermato Pruccoli in Aula, “nasce dalla volontà dei due Comuni - già componenti della prima Unione di Comuni costituita in Italia - e ratificata dalla Provincia di Rimini, di cogliere l’importante opportunità offerta dalle norme vigenti di razionalizzare il proprio assetto istituzionale in funzione di rendere più efficienti i servizi, contenendo i costi”.

In caso di consenso popolare, ha aggiunto il relatore, “il Comune unico sarà istituito il primo gennaio 2016, avrà una superficie di circa 32 chilometri quadrati e una popolazione di oltre 6.800 abitanti e otterrà, da parte della Regione, un contributo di 92 mila euro all’anno per la durata di 15 anni e un ulteriore contributo, a titolo di compartecipazione alle spese iniziali, di 120 mila euro all’anno per i primi tre anni, cui si aggiungerà un contributo statale annuale di circa 235 mila euro per un decennio”. I nomi proposti per il nuovo Comune, che verranno anch'essi sottoposti al voto referendario, sono Monte dei Castelli, Monti del Conca, Monte Colombo e Scudo, Montescudo - Monte Colombo.

Bertani (M5s), relatore di minoranza, ha espresso apprezzamento “per una iniziativa che parte dal basso, coinvolgendo cittadini e istituzioni locali, corredata da un’eccellente analisi tecnica di fattibilità e che va nella direzione, invocata dal M5s, di promuovere l’accorpamento dei Comuni sotto i 5 mila abitanti”. Non ha mancato, però, di segnalare alcune criticità, quali “il fatto che solo due Comuni sugli 8 dell’Unione abbiano deciso di avviare il processo di fusione, segno che è mancato un progetto complessivo, e la diversità di regime tributario tra i due Comuni, che necessiterà di adeguati interventi di omogeneizzazione”.

Igor Taruffi (Sel), annunciando il voto favorevole del Gruppo, ha rilevato “come il processo di fusione promosso dal basso, su impulso delle comunità e istituzioni locali, stia ormai facendo positivamente scuola in questa fase di avvio del mandato”. L’assessore al Bilancio e riordino istituzionale, Emma Petitti, ha sottolineato “l’importanza del processo di fusione, che testimonia la volontà di un territorio e di comunità locali che scelgono di innovare e di mettersi in gioco”. Galeazzo Bignami (Fi) ha annunciato il voto favorevole del suo Gruppo, spiegando che “la volontà popolare, anche in caso di contrarietà alla fusione, va sempre rispettata” Massimiliano Pompignoli (Ln) ha espresso il voto a favore del suo Gruppo alla proposta di indizione del referendum, “importante momento di democrazia partecipata”, anche se ha ribadito “le diffidenze della Ln per le fusioni di Comuni, dato il rischio che comportano per l’identità dei singoli territori”.

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