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"Rimini è un'isola felice: investiremo su opere e settori strategici"

L'assessore al Bilancio, Gian Luca Brasini, commentando l'analisi del "Sole 24 Ore" pubblicata lunedì sul patto di stabilità e delle conseguenze, spesso sottovalutate, che comporta sulla programmazione e sul bilancio di un Comune

"Rimini, pur nelle difficoltà, è ancora un’isola “felice”". Per il prossimo biennio l'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello di "investire su opere e settori strategici, invertendo la tendenza degli ultimi anni, passando dai quasi 17 milioni del 2012 agli oltre 43 del 2014. E tutto questo cercando di agevolare le imprese, garantendo il pagamento entro 30 giorni, contro la media italiana che sfiora i 100. Un impegno non da poco, se si considera che questo corrisponde ad una progressiva estinzione del debito e ad una  contrazione della spesa corrente".

Così l'assessore al Bilancio, Gian Luca Brasini, commentando l'analisi del "Sole 24 Ore" pubblicata lunedì sul patto di stabilità e delle conseguenze, spesso sottovalutate, che comporta sulla programmazione e sul bilancio di un Comune. "L’Italia - ricorda Brasini - è in ritardo con i pagamenti alle imprese, rischia una sanzione dall’Europa, ma violare il patto di stabilità per onorare il debito espone i Comuni ad una sanzione ancora più salata. Il paradosso dei paradossi, se si pensa che mai come in questo momento i Comuni avrebbero la necessità di pianificare investimenti per far ripartire le città e dare ossigeno alle imprese del territorio. E invece, se un Comune decide di rispettare l’impegno preso violando il patto di stabilità, rischia una sequenza di provvedimenti e divieti nemmeno immaginabili".

Osserva l'assessore: "Rimini, pur nelle difficoltà, è ancora un’isola “felice”. In questi giorni di dibattito sul bilancio di previsione abbiamo ripetuto più volte l’intenzione dell’Amministrazione Comunale nel prossimo biennio: investire su opere e settori strategici, invertendo la tendenza degli ultimi anni, passando dai quasi 17 milioni del 2012 agli oltre 43 del 2014. E tutto questo cercando di agevolare le imprese, garantendo il pagamento entro 30 giorni, contro la media italiana che sfiora i 100. Un impegno non da poco, se si considera che questo corrisponde ad una progressiva estinzione del debito e ad una  contrazione della spesa corrente".

"Anche i Comuni più virtuosi però, se si continua di questo passo, dovranno alzare bandiera bianca - aggiunge l'assessore -. Se prima il patto di stabilità impediva all’Amministrazione di pagare le fatture, pur avendo la liquidità necessaria per farlo, adesso il rischio concreto è che sui tavoli della ragioneria non arrivino più fatture da pagare, dato che il freno ai pagamenti ha avuto come naturale conseguenza il rallentamento della programmazione e dell’avanzamento dei lavori. Una sorta di perversa ‘fase 2’ di un problema enorme per i Comuni italiani che va a peggiorare una situazione già grave e che negli scorsi anni vedeva, per il solo Comune di Rimini, congelati o inutilizzati diversi milioni di euro in cassa, con i quali si potevano concretizzare interventi di riqualificazione urbana lungo la costa e nell’entroterra".

Conclude Brasini: "Nonostante gli impegni e i tanti discorsi, nulla muta, se non in peggio. Il patto di stabilità strangola gli Enti locali e quindi le imprese, e toglie al territorio la possibilità concreta di mettere in atto le azioni e i progetti necessari al rilancio e allo sviluppo. Questo però aumenta il rammarico su ciò che si potrebbe fare e non si fa a causa di un patto di stabilità che se è nato con una ‘ratio’ precisa, adesso mette in mostra tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni”.

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