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"Gli scenari dopo il voto di fiducia al governo Letta"

"Siccome mercoledì, rispetto al voto di Fiducia al Governo Letta, siamo stati tutti presi dal susseguirsi convulso degli eventi, ritengo opportuno chiarire la mia posizione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

Siccome mercoledì, rispetto al voto di Fiducia al Governo Letta, siamo stati tutti presi dal susseguirsi convulso degli eventi, ritengo opportuno chiarire la mia posizione. In primo luogo tutti noi nati in politica con la “discesa in campo di Berlusconi” ieri abbiamo vissuto un dramma personale e politico vero, perché vedere Alfano che magari in buona fede, forse per motivi nobili, dichiarando di voler tutelare Berlusconi, in pratica lo uccide politicamente, non è stato facile da capire.

Io tra i comportamenti anche strumentali di Berlusconi degli ultimi giorni (che comunque si sta giocando la sua sopravvivenza politica) e l’atteggiamento gratuito e punitivo del PD che da alleato pretende di applicare la Legge Severino senza neppure chiedere lumi alla Corte Costituzionale, solo per gratificare il proprio zoccolo duro, penso che sia stato più il secondo a mettere in pericolo il Governo ed a “fregarsene” del bene comune. Per questo rimprovero ad Alfano non tanto lo strappo finale, quanto di aver fatto poco, visto quanto è stimato oggi dalla sinistra, per convincerli ad aspettare che fosse il Tribunale di Milano, e non il Senato, ad escludere Berlusconi dalla vita politica.  

Questa è stata l’ennesima volta negli ultimi 18 anni in cui qualcuno di centro destra ha voluto rompere il proprio fronte in virtù del bene comune e delle lusinghe della sinistra e dei salotti buoni,mentre la sinistra in 18 anni non l’ha mai fatto ed anzi non si è fatta scrupolo di screditare all’estero il Governo pur di provare a metterlo in crisi. Detto questo, i rapporti personali sul piano locale devono a mio avviso rimanere intatti perché  si fondano su solide basi e stima reciproca e perché non è certo il momento di alimentare rotture.  

Non è ancora chiaro il quadro nazionale ed i suoi sviluppi quindi non mi sento certo di giudicare da Rimini la scelta, credo travagliata, dell’On.Pizzolante a Roma, ne di prevedere futuri scenari locali frutto di quella scelta. Mi sento invece di criticare politicamente l’eventuale formazione di gruppi autonomi (finora non avvenuta) perché avendo votato tutti la fiducia al Governo, sarebbero solo utili alla sinistra per concederle  la possibilità  di distinguere  tra buoni o cattivi.

Vorrei poi chiarire che per indole anche io non posso stare in un partito di estremisti e mal mi si addice l’etichetta di “falco” come da qualche parte ho visto, però non voglio neppure farmi prendere  dalla sindrome di Stoccolma ed innamorarmi dei miei carcerieri, e quindi pur essendo un moderato, faccio mio quel detto secondo cui anche i moderati a volte si inc…..no. Sono anch’io irritato dalle sparate della Santanchè da cui non mi sento rappresentato, ma mi distinguo volentieri  anche dalla melassa di Quagliariello.

È innegabile infine, che la giornata di mercoledì abbia segnato una tappa fondamentale nell’evoluzione del centro destra, ma se la cruenta operazione Alfano non comporterà anche una identica rottura nel panorama del centro sinistra rimescolando il panorama politico, il rischio di un mero indebolimento della nostra parte e della annessione di una sua componente alla sinistra è reale. E se qualcuno al termine di questo mio ragionamento pensasse che sto parlando di inutili  questioni tutte interne alla politica vorrei sommessamente ricordare che da questi scenari dipende il rilancio della nostra economia, la riduzione della pressione fiscale e le politiche per il lavoro e l’occupazione".

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