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I grillini dopo l'arresto di Lady Camorra: "A Rimini tenere alta l'attenzione"

Giulia Sarti e Raffaella Sensoli plaudono al lavoro fatto dalle forze dell'ordine per la cattura della moglie del boss

"Applaudiamo al lavoro delle forze dell'ordine che hanno tratto in arresto Maria Buttone conosciuta come "Lady Camorra". La notizia, però, non può che creare preoccupazione per la città di Rimini. La Buttone è moglie di Domenico Belforte, capo di uno dei clan più pericolosi in Campania, denominato proprio clan Belforte. E' stato l'obbligo di residenza fuori dal suo comune ad averla portata a Rimini, ma grazie al lavoro degli investigatori di Caserta il suo dominio criminale è finito". 

Giulia Sarti membro M5S della commissione Antimafia sottolinea come: "Rimini deve tenere alta la guardia contro la camorra. Gli ordini impartiti da "Lady Camorra" erano rivolti verso il suo territorio, ma nella lotta alle mafie non ci sono distinzioni territoriali, bisogna essere uniti e non considerarsi mai immuni da questo cancro sociale. Le donne, all'interno della Camorra, rivestono tranquillamente ruoli di dominio nel momento del bisogno. Queste vicende non devono passare inosservate. Ultimamente si è discusso molto del processo Aemilia che ha dimostrato lo stabile radicamento di consorterie mafiose, cercando però di metterlo a tacere. I continui arresti cui assistiamo come quello della moglie di Belforte, rilevano la capacità delle mafie di espandersi sempre più verso nuovi territori. Non ci deve essere solo la risposta della magistratura ma di tutti i cittadini.Dobbiamo avere tutti come faro la legalità, denunciare, per fare in modo che i mafiosi diventino corpi estranei alla nostra società civile".   

Raffaella Sensoli, consigliera regionale M5S, aggiunge che : "La Regione, insieme ai comuni, può incidere nella lotta al crimine organizzato facendo leva anche sull' Osservatorio regionale appositamente creato, che deve comunicare con gli altri osservatori locali e con le banche dati dei Ministeri.Quanto emerge dall'operazione delle forze dell’ordine non poteva non essere attenzionato dall’Osservatorio, dove i dati delle persone oggetti di provvedimenti limitativi della libertà, quali l'obbligo di residenza fuori dal suo comune, devono essere contenuti. Questi dati devono essere condivisi dalle varie amministrazioni locali e centrali per attenzionare questi soggetti, affinché non riproducano su altri territori, metodi, organizzazioni, malaffari per i quali sono stati allontanati dai propri luoghi di origine."

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