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Il consiglio comunale di Riccione boccia il parco eolico off-shore

Approvato l'Odg di maggioranza: ci saranno Consiglio comunale aperto e referendum, il testo approvato inviato come osservazioni alla Capitaneria di Porto

Quattordici sì, 5 no e due astenuti, il Consiglio Comunale di Riccione giovedì sera ha approvato l'ordine del giorno proposto dalla coalizione di maggioranza, Lista Civica Renata Tosi, Noi Riccionesi, Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Popolo della famiglia, con cui si ribadisce forte e chiaro il "no" all'installazione di 59 pale eoliche nel mare di Riccione a partire da una distanza minima di 5,4 miglia nautiche. L'odg impegna sindaco Tosi e Giunta, in tutte le sedi istituzionali, ad impedire che tale impianto danneggi irreparabilmente l'orizzonte della città di Riccione con forti ricadute sull'industria turistica e sarà inviato come osservazioni alla Capitaneria di Porto, tramite per il ministero delle Infrastrutture. Inoltre si valuterà l'opportunità di un referendum e verranno chieste spiegazioni alla Provincia di Rimini, che 15 anni presieduta da Nando Fabbri approvò il progetto del parco offshore. "Nel convegno della provincia di Rimini fatto nel dicembre scorso - ha detto il sindaco Tosi nel suo intervento ieri sera in aula -, la stessa provincia di Rimini si esprimeva dicendo che il progetto del parco eolico offshore è possibile. Questa è la preoccupazione che noi abbiamo. Questa sera a sentire gli interventi dai banchi della minoranza mi è sembrata di sentire nuovamente la storia del Trc. Un'opera che è sotto gli occhi di tutti come la montagna di debiti prodotta. Io ricordo i discorsi che si facevano all'inizio del Trc quando si diceva che non sarebbero stati costruiti muri deturpanti. Era il 1995 ed oggi siamo davanti ad un altro scempio. Noi siamo chiari nel dire no, mentre sentiamo solo posizioni ambigue che nascondono pericoli per il nostro orizzonte". 

Sulla questione è intervenuta l'esponente Pd, Sabrina Vescovi: Con il patto per il lavoro e per il clima, proposto dal Presidente Bonaccini, la Regione Emilia Romagna si è data degli obiettivi molto ambiziosi sul fronte delle energie rinnovabili. E su questo patto, riteniamo che ci debba essere una convergenza politica assolutamente trasversale ed unanime, perché in gioco non c’è una piccola questione di opinioni ma c’è la capacità di costruire il futuro per i nostri figli. Riteniamo che il Comune di Riccione debba aprire un confronto vero in termini di rilancio sulla pianificazione e la programmazione del passaggio alle energie rinnovabili sul nostro territorio. Relativamente al progetto del Parco Eolico, non appena ci è stato presentato, abbiamo immediatamente intrapreso un’analisi molto approfondita. All’interno della nostra filiera politica partendo dal provinciale passando dal regionale per arrivare al governo centrale, abbiamo soppesato tutti gli aspetti, sia di opportunità energetica che di impatto sul paesaggio e sulla nostra cartolina. Lo abbiamo fatto perché quella del parco eolico è una questione che riguarda il futuro del nostro territorio, e meritava di essere approfondita. Così com’è stato presentato il progetto, produrrebbe un impatto paesaggistico importante, a fronte invece di scarse certezze da parte dell’azienda privata relativamente a ricadute positive in termini di beneficio per il nostro territorio. In sintesi, questo progetto non ci convince. Ci convince invece qualsiasi forma di dibattito politico in cui si parli di implementazione di modelli anche mixati di energie rinnovabili. Rispetto alle quali si può fare molto di più. A partire dallo stesso comune. Si potrebbe ipotizzare, per esempio, un intervento sul Regolamento Edilizio Urbano, per aumentare la possibilità di sfruttare maggiormente e in maniera più efficiente i tetti di tutti gli edifici pubblici e anche degli stabilimenti di produzione e dei capannoni industriali con sistemi fotovoltaici. Sarebbe un piccolo passo avanti, ma pur sempre un passo avanti. Dobbiamo peró constatare che la presente amministrazione è completamente immobile rispetto al passaggio alle energie pulite.È maggiormente preoccupata invece nel crearsi nemici contro i quali serrare le fila, per mascherare l’inoperosità su questo tema sentitissimo dalle nuove generazioni. Questo atteggiamento è evidente, ed emerge alla prima analisi della reale utilità dell’ODG".

"Nessuno degli impegni contenuti all’interno dell’ODG che vengono trasmessi al Sindaco ha la minima valenza amministrativa o l’efficacia di atto amministrativo - prosegue -. L’unica cosa che il comune avrebbe potuto fare per dare un contributo vero al dibattito sono le osservazioni da depositare alla Capitaneria di Porto entro il 4 Luglio. Non l’hanno fatto. A dimostrazione della strumentalità dell’odg. Questo ODG riporta semplicemente una posizione politica. Ma non è un ordine del giorno da solo che trasferisce forza all’azione politica. L’unica cosa che può sostenere con forza un’azione politica, è la capacità di una classe, che si autodefinisce dirigente, di approfittare di questi momenti di dibattito per rilanciare lo sguardo al di là della propria posizione e della propria personalissima opinione, nell’interesse della collettività. L’atteggiamento della maggioranza, ancora una volta invece, è quello di chi dice un NO pregiudiziale e strumentale e chiude la porta a qualsiasi possibilità di intavolare un programma di sviluppo sulle energie pulite. Le nuove generazioni, che hanno ben chiaro che la sfida è fra un futuro sostenibile ed un presente che non lo è più, vogliono mediare fra la necessità di energie rinnovabili e quella di salvaguardare il panorama. Ecco perché la nostra posizione ha un unico punto inamovibile: l’improcrastinabilità dell’avvio di un percorso che coglie le opportunità create dal Green New Deal e che crede nelle energie alternative. Stanno per arrivare ingenti risorse per lo sviluppo delle rinnovabili. Una grande occasione in cui la politica ha il compito del rilancio e della lungimiranza. Non quello orami stantio della opposizione a prescindere. Con la sua posizione la Giunta Tosi, si priva di una occasione e dice un secco NO a questo tipo di futuro, a questo tipo di sostenibilità. Con questo ODG si chiudono le porte a qualsiasi tipo di visione green del nostro futuro. L’idea di un consiglio comunale aperto per parlare di energie rinnovabili ci vede d’accordo, così come ci vedrebbe d’accordo l’idea di un referendum consultivo che interpelli i cittadini previa corretta e puntuale informazione. Quelle che abbiamo raccolto noi su questo progetto non ci convincono, ci preoccupano per l’impatto visivo e ambientale. e per l’intera efficienza del sistema. Riteniamo però che non vi possa essere sviluppo ed avanguardia laddove c’è chiusura e pregiudizio. Laddove la politica è agita con rabbia e rancore piuttosto che con ascolto e visione strategica".

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