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Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi testimonial per il Sì al referendum

Il primo cittadino ha raccolto una trentina di amministratori del Pd per spronarli ad andare per vie e negozi a convincere i cittadini della bontà della riforma

C'è il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, martedì mattina in piazza per il "Sì" al referendum costituzionale di domenica prossima. Nella vecchia pescheria che si affaccia sulla centralissima piazza Cavour, il primo cittadino raduna una trentina di amministratori del Partito Democratico per spronarli ad andare per vie e negozi a convincere i cittadini della bontà della riforma. Il freddo pungente forse non aiuta, ma il primo cittadino è carico e invita i compagni di partito a sfruttare questi ultimi quattro giorni di campagna elettorale: con il "Sì" ci saranno "stabilità" e "risposte certe - arringa - facciamo arrivare questi messaggi nei bar". Il punto è che "abbiamo litigato per 30 anni e se non passa il 'Sì' litigheremo per altri 30". Se passa, invece, "ci saranno 215 senatori in meno e qualche sindaco e qualche territorio in più nel nuovo Senato".

Così i primi cittadini potranno dare "risposte veloci", per esempio sulla sicurezza, sul dissesto idrogeologico, sul sistema fognario e sugli asili. Insomma "con il Senato delle autonomie l'Italia può cambiare davvero - aggiunge Gnassi - diventando più "veloce e libera", e capace di dare "la possibilità ai cittadini di proporre delle leggi". La nostra, prosegue, è una Repubblica fondata sul lavoro, "abbiamo una Costituzione straordinaria". Per cui "non possiamo lasciare una macchina spenta in garage. Dobbiamo riaccenderla". Quei principi vanno tradotti in cose pratiche. Il sindaco di Rimini mette al bando anche le polemiche: "Non si può attaccare sempre chi fa. Oggi l'Italia può cambiare e uscire dalla palude". I dem lo ascoltano.

Tra loro c'è il segretario provinciale Juri Magrini, il capogruppo in Consiglio comunale a Rimini Enrico Piccari e il consigliere Giulia Corazzi, l'ex presidente della Provincia Stefano Vitali, l'assessore ai Lavori pubblici di Santarcangelo Filippo Sacchetti, dal Comune di Morciano Claudio Berardi e da Roma il parlamentare riminese Tiziano Arlotti. Certo, afferma ancora Gnassi, non si tratta della "riforma più bella del mondo, ma è possibile per dare una spinta al Paese". Con la vittoria del "Sì" ci sarà "pù partecipazione, più vicinanza". Per fare turismo, entra nello specifico della città, serve "un Paese dietro che fa politica industriale". Se invece il "Sì" non passa "discuteremo altri 30 anni. Perchè l''alternativa qual è? A oggi non si è capita". Per cui "rimaniamo come siamo". In Italia, come dimostra la sentenza della Corte costituzionale sulla riforma della Pa, c'è un "istinto di conservazione". Invece occorre "correre" ed è possibile con "un quadro certo: la stabilità - conclude Gnassi - è un valore che dà la possibilità ai progetti di essere giudicati dopo cinque anni".
(Agenzia Dire)

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