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Agricoltura, "l'Imu va cambiata": incontro tra PD e coltivatori

Rimodulazione dell’IMU nel campo agricolo, sburocratizzazione delle procedure di accesso ai finanziamenti e dei controlli, norme urbanistiche che contrastino il consumo di territorio

Rimodulazione dell’IMU nel campo agricolo, sburocratizzazione delle procedure di accesso ai finanziamenti e dei controlli, norme urbanistiche che contrastino il consumo di territorio consentendo lo sviluppo delle imprese agricole, promozione delle tipicità contro il falso “made in Italy”. Sono i punti su cui si basa il programma del Partito democratico per l'agricoltura, illustrato ieri dai candidati Emma Petitti e Tiziano Arlotti, accanto all'assessore regionale Tiberio Rabboni e all'assessore provinciale Juri Magrini, di fronte ad una platea di oltre trenta rappresentanti di associazioni agricole e coltivatori del territorio.

“Come Partito Democratico lo abbiamo sostenuto sin dalle prime battute - ha ricordato Petitti -: l'Imu per fabbricati e terreni rurali va rimodulata. La proposta fatta dal PD durante la discussione del decreto Salva Italia, rigettata dal Governo e non votata in commissione da Pdl e Lega, è ancora valida: un versamento di 200€ a forfait per fabbricato fino al completamento degli accatastamenti, impegnandosi a portare in detrazione ogni singolo euro in più versato, ed applicando i provvedimenti esclusivamente quando i coefficienti saranno rivisti".

“La bassa redditività e il ricambio generazionale rappresentano la principale ipoteca sul futuro dell'agricoltura riminese – ha continuato Petitti -. Per il Partito democratico è necessario dare una netta svolta al governo del settore, mettendo al primo posto il sostegno al reddito e al lavoro dei produttori, prevedendo il credito di Imposta per l’occupazione e gli investimenti nel settore agricolo ed agroalimentare e semplificando le procedure di accesso ai finanziamenti nazionali ed europei ed ai relativi controlli”. Occorrono norme urbanistiche che contrastino il consumo territorio e favoriscano la rigenerazione urbana consentendo lo sviluppo delle imprese agricole, ha osservato Arlotti. “L'agricoltura è presidio del territorio, salvaguardia dall'antropizzazione e dal dissesto idrogeologico. Puntiamo al rilancio di questo settore favorendo una maggiore redditività nell'agricoltura, arrestando il fenomeno dell’abbandono di importanti aree non coltivate. Per questo sono necessarie norme urbanistiche adeguate”.

L’agricoltura va rilanciata sostenendo i consorzi fidi e promuovendo tipicità e prodotti a “km 0”, ha concluso Arlotti. “Crediamo nell'integrazione tra territorio, agricoltura e turismo per un sistema di rete che promuova e sostenga i nostri prodotti contro la concorrenza del falso “made in Italy”. Non è più un’agricoltura tradizionale quella su cui su cui puntiamo, ma una nuova e più moderna agricoltura a chilometro zero”.

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