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Jobs act, Petitti (Pd): "Servono correzioni. Ma bisogna fare in fretta per rispondere alla crisi"

Oltre al confronto previsto il prossimo 29 settembre nella Direzione nazionale del Pd sui temi economici e del lavoro, per l'esponente democratica "sarà necessario convocare tutti i parlamentari del Pd in una riunione con il governo per un'approfondita riflessione su questi temi".

Il testo del Jobs Act votato dalla commissione Lavoro del Senato, che martedì prossimo arriverà nell'Aula di palazzo Madama, "contiene su vari punti un'ambiguita' di fondo che dovrà essere risolta nel più breve tempo possibile, prima dell'approvazione definitiva della delega che dovrà passare ala Camera". E' quanto sostiene la parlamentare riminese, Emma Petitti. Oltre al confronto previsto il prossimo 29 settembre nella Direzione nazionale del Pd sui temi economici e del lavoro, per l'esponente democratica "sarà necessario convocare tutti i parlamentari del Pd in una riunione con il governo per un'approfondita riflessione su questi temi".

"Servono correzioni importanti al testo del Jobs Act, perché se l'obiettivo che vogliamo raggiungere è estendere i diritti, l'emendamento del governo sul contratto a tutele crescenti per i neoassunti va invece nella direzione opposta - sostiene Petitti -. Non può essere messo in discussione il reintegro per il licenziamento discriminatorio, è un principio irrinunciabile. Sarebbe un grave errore politico per il premier introdurre, nei fatti, la libertà di licenziamento per i giovani nel momento della massima crisi economica ed occupazionale".

"Occorre poi ridurre le innumerevoli forme di contratti precari, aspetto non contenuto nella legge delega approvata in commissione nonostante fosse stato annunciato dal premier - chiosa -. Solo dopo aver fatto questo sarà possibile discutere della progressività delle tutele.
Vanno inoltre eliminati il demansionamento e i controlli a distanza nei luoghi di lavoro. Va inserita la legge sulle dimissioni in bianco, che ho sottoscritto insieme a numerosi colleghi ed è ancora bloccata al Senato".

"C’è un impegno a aumentare le risorse per universalizzare l’Aspi estendendo a tutti l'indennità di disoccupazione - aggiunge -. Occorre poi affiancare al Jobs Act una legge sulla rappresentanza sindacale. La forma della legge delega consente un confronto ampio con il paese e le parti sociali. Dobbiamo però fare in fretta per rispondere alla crisi con una normativa dettagliata che tolga ogni margini di ambiguità e innalzi realmente i diritti e le tutele".

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