rotate-mobile
Politica Cattolica

L'antifascismo arriva in Consiglio a Cattolica: "Un valore da riaffermare a ogni livello"

A parlare con una sola voce sono Anpi, Cattolica Futura, In Futuro con Cattolica, Partito Democratico, Rifondazione Comunista e Spazio Rosso

"Nel Consiglio Comunale di giovedì sera il Movimento 5 Stelle, con una serie di emendamenti, ha di fatto snaturato l'ordine del giorno “Valori e principi di democraticità della Costituzione repubblicana” togliendo ogni richiamo esplicito al fascismo, all'antifascismo e alla storia italiana. Ciò che si proponeva è che chiunque chieda uno spazio pubblico per iniziative politiche dichiari di ripudiare il "fascismo" in quanto legato alla storia del nostro Paese, riferimento questo sostituito da un più vago "totalitarismo"".

A parlare con una sola voce sono Anpi, Cattolica Futura, In Futuro con Cattolica, Partito Democratico, Rifondazione Comunista e Spazio Rosso: "Cattolica ha infatti una vivace tradizione democratica e antifascista, a partire dalla Resistenza che qui ebbe una importante base operativa guidata dal comunista Giuseppe Ricci, colui che poi diventerà il primo sindaco eletto democraticamente e successivamente nominato membro della Assemblea Costituente. Parlare di “antifascismo” può sembrare a taluni anacronistico o partigiano, ma se guardiamo la storia della nostra Repubblica vediamo come i valori fondanti e quindi le leggi su cui si basa la nostra Costituzione nascano a partire da personaggi come lui, appartenenti a partiti e movimenti che hanno reagito - anche pagandone col sangue le conseguenze - alla dittatura totalitaria del fascismo, e che – uniti nella diversità – hanno saputo indicare un modello di società civile, giusta e libera. In Italia, la parola “fascismo” (che è un regime) non è antitetica a “comunismo” (che è una ideologia) e finché si vorrà insistere in questa equazione sugli “opposti estremismi” si eviterà di fatto di fare i conti con la vera storia, che è una questione di contesto, di fatti reali e non solo di contrapposizioni ideologiche. Peggio: evitando accuratamente di nominare la disturbante parola fascismo e cancellando puntigliosamente ogni riferimento alla nostra storia, sostituendolo con un ampio quanto generico “totalitarismo” – come si è voluto fare nella recente mozione votata nel Consiglio Comunale di giovedì sera – nel nome di quello che viene ritenuto un moderno abbandono di vecchie e sterili contrapposizioni ideologiche si rimuove, minandolo alla base, il sistema di valori antitetici ad esso da cui è nata la Costituzione, finendo col fare il gioco proprio di quelle forze intimamente totalitarie che, dalla rimozione della Memoria e dalla affermazione di un primitivo spirito di “italianità”, hanno tutto da guadagnare. Per questo ogni atto ed ogni gesto politico deve avere alla base questo riconoscimento della matrice e della identità repubblicana antifascista e operare perché il riconoscimento dei valori e delle memorie su cui si nutre l’antifascismo permanga e debba essere riaffermato da tutti gli attori della democrazia italiana – ad ogni livello. Essere antifascisti non significa essere “contro” qualcuno ma essere “pro” dei diritti costituzionali. Questo per noi significa patriottismo".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'antifascismo arriva in Consiglio a Cattolica: "Un valore da riaffermare a ogni livello"

RiminiToday è in caricamento