rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Elezioni, intervista a Marzio Pecci: "Rimini deve ritrovare il suo orgoglio, siamo come un foglio bianco"

Il candidato sindaco per la Lega Nord: "Porto avanti l'obiettivo tolleranza zero e dico no alla chiusura della polizia postale, serve aumentare le forze dell'ordine non tagliarle"

Una città sicura, meta del turismo internazionale. Questa la visione del candidato sindaco Marzio Pecci, l'avvocato penalista che corre alle elezioni amministrative del 5 giugno con la Lega Nord, appoggiato da un compatto centrodestra. "Rimini deve essere un luogo sicuro e non criminale - afferma Marzio Pecci -. Dobbiamo garantire la sicurezza, non possiamo permettere che un turista o un cittadino vengano rapinati o truffati. Voglio che nella mia città non si consumino reati e qui a Rimini nel 2014 è stato registrato un primato con oltre 26mila delitti commessi, come riportato dal Sole 24 Ore. Numeri che fanno paura, ma tra questi non viene considerato che il numero dei reati denunciati è inferiore a quelli subiti".
Come interverrebbe?
Organizzando al meglio le forze dell'ordine: porterei fuori dagli uffici amministrativi i 120 poliziotti della municipale. Inoltre mi attiverei per formare personale specializzato nella lotta alla criminalità e doterei gli agenti di pistole taser, armi elettriche, oltre alla dotazione informatica per controllare quando serve i dati delle persone fermate. Attiverei controlli serrati sulle residenze, chi viene e vive a Rimini deve avere i requisiti. Sono tre i punti fondamentali: prevenzione, presidio del territorio anche con il vigile di quartiere, e più personale. Inoltre, manterrei la polizia postale, è una follia smantellarla in un'epoca in cui il crimine su internet è in crescita. Porto avanti il cocnetto di telleranza zero".
Su questo tema, cosa contesta all'amministrazione?
"Il territorio non è presidiato, il sindaco invece di fare prevenzione impiega il corpo dei vigili per fare sanzioni".
Che ruolo deve avere Rimini a livello nazionale?
"Deve tornare ad essere la prima città turistica d'Europa e la prima città al mondo. Negli anni anni Settanta era seconda al mondo dopo Miami, da quel momento ci hanno superato tutti. Voglio predisporre un programma di rilancio. Il mio progetto sarà realizzato quando la Coca-Cola o altre multinazionali di questo livello faranno un prodotto 'modello Rimini'. Dobbiamo porci questo obiettivo, possiamo offrire un brand forte".
Il settore turistico?
"Serve puntare su un turismo di qualità e uscire dalla sola vacanza balneare. Abbiamo un patrimonio archeologico ricchissimo e bisogna proporlo. E qui non posso ribadire che l'anfiteatro va liberato. Nel nostro programma abbiamo previsto di costruire nella zona del dopo lavoro ferroviario una piastra su cui collacare la scuola Ceis, creando un polo nell'area vicina con un grande parcheggio e il mercato ambulante".
La questione Ceis ha acceso gli animi, cosa risponde alle critiche?
"Posso dire che per noi il Ceis deve avere una struttura diversa da quella attuale, ormai superata. Abbiamo immaginato una scuola ecosostenibile, a misura di bambino, un progetto in cui l'architettura sposa la pedagogia. Non più una scatola abitabile, ma un lugoo da fiaba, ideale per la crescita dei bambini. Non sottraiamo nulla, è un arricchimento. Inoltre, quello che Rimini nasconde sottoterra è un vero tesoro, è arte. Pensando al mercato culturale mondiale e ai 47 milioni di arrivi in Italia vorrei poterne intercettare tra i 4 e i 5 milioni, attivando collaborazioni con tour operator internazionali".
Che interventi farebbe sull'aeroporto?
"Il Fellini ha una funzione vitale per il territorio. Sempre pensando in grande si potrebbe lavorare per craere accordi con Malpensa e Fiumicino, Rimini dovrebbe diventare la porta d'ingresso per l'Italia. Per quanto riguarda la questione del fallimento dell'aeroporto, invece, l'amministrazione ha enormi responsabilità, il sindaco non può dire che non sapeva: il crac del 2014 è stato con un passivo di 52 milioni. La giunta a breve si costituità parte civile in questa vicenda, attendiamo. Oltre all'aeroporto, sono da ricordare le gravi situazioni in cui versano le colonie e la nuova questura. Infine, noi abbiamo costituito il comitato 'Giù le mani dalla Fiera', siamo contro la fusione con Parma e Bologna, stiamo aspettando di vedere il protocollo di intesa con Vicenza, che al momento ha mostrato solo una manifestazione di interesse".
Stiamo entrando nel pieno della stagione, come affronterebbe il fenomeno dell'abusivismo?
"Presidiando spiigge, marciapiedi e incroci, ma anche effettuando controlli a tappeto nei negozi irregolari".
Che cosa manca oggi a Rimini?
"Una botta d'orgoglio, tipica di questa città che ha grandi potenzialità. Fino ad oggi non è stato fatto niente, siamo un foglio bianco. Serve riportare la legalità e promuovere il lavoro per i giovani. I ragazzi che partono e vanno in America, a Londra o in Australia devono avere la possibilità di capire che la loro America è qui, ma bisogna creare per loro opportunità concrete".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni, intervista a Marzio Pecci: "Rimini deve ritrovare il suo orgoglio, siamo come un foglio bianco"

RiminiToday è in caricamento