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Meeting, sul palco sale la sfida del M5S: "Cl, potente lobby italiana"

E' stato il giorno della sfida del M5S a Comunione e Liberazione quello di mercoledì al Meeting di Rimini, con Beppe Grillo che su twitter plaude al suo deputato Mattia Fantinati per l'incursione sul palco dell'evento di Cl

E' stato il giorno della sfida del M5S a Comunione e Liberazione quello di mercoledì al Meeting di Rimini, con Beppe Grillo che su twitter plaude al suo deputato Mattia Fantinati per l'incursione sul palco dell'evento di Cl. Il pentastellato Fantinati ci è andato giù duro: "Sono qui per denunciare come Comunione e Liberazione, la piu' potente lobby italiana, abbia trasformato l'esperienza spirituale morale, in un paravento di interessi personali, finalizzati sempre e comunque a denaro e potere. La politica deve essere laica, perche' deve fare il bene comune, di tutti".

Il durissimo attacco al movimento fondato da don Giussani arriva proprio 'in casa', da uno dei palchi del Meeting di Cl da parte di Mattia Fantinati, deputato del M5S, che ha letto un intervento contemporaneamente pubblicato sul blog di Beppe Grillo. Fantinati si e' avviato al podio ed ha attaccato una "filippica" contro Cl: "Non esiste una politica cristiana, esiste un cristiano che fa politica. Il M5S si indigna che si possa strumentalizzare in questo modo tanta brava gente e credenti cattolici".

Fra lo stupore della gente in sala, con qualche fischio subito bloccato da Raffaello Vignali, deputato di Ap ed ex presidente della Compagnia delle opere, il braccio economico di Cl, Fantinati va giu' duro: "Avete generato un potere politico capace di influenzare sanita', scuole private cattoliche, universita' e appalti. Sempre dalla parte dei potenti, sempre dalla parte di chi comanda". Ricorda l'accoglienza del movimento al Meeting a Giulio Andreotti, a Silvio Berlusconi, a Roberto Formigoni. "Caduto in disgrazia Formigoni, vi siete girati verso il governo dell'inciucio Letta e del premier attuale”.

La platea mugugna, mastica amaro; anche se alla fine fa un tiepidissimo applauso di prammatica. La replica arriva da Vignali. "La prova che Cl non e' quello che Fantinati e' nel fatto che il movimento permette di invitare al Meeting chiunque, anche chi e' contrario". E chiude con un invito "da amico a fare un giro per i padiglioni. Parla con i volontari, molti sono disoccupati e lavorano qui gratis. Cosi' magari potrai giudicare. Invece di pensare di avere la patente della purezza, noi non abbiamo paura di dialogare anche con chi pensa di avere la verita' in tasca".

IL MINISTRO PADOAN.
L'attacco del pentastellato ha fatto quasi passare in secondo piano il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che il giorno dopo la visita del premier e conferma l'impegno del Governo Renzi sul fronte del fisco. Così come conferma che con la manovra 2016 e' il momento del "sostegno alle imprese e alle famiglia intervenendo sulle tasse sulla casa". La nuova tappa di un percorso che era partito dal bonus degli 80 euro per "una ragione di equita' sociale", che e' poi passato per la spinta alla crescita dell'occupazione ed alla competitivita' delle imprese con gli incentivi alle assunzioni e i tagli Irap, e che il Governo intende poi portare ancora ancora con misure per sostenere "le imprese ed i redditi piu' bassi".

Intanto resta sul tavolo della manovra anche il possibile rinnovo degli sgravi per le assunzioni, come conferma - anche lui da Rimini - il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Avanti con la riduzione delle tasse. E' determinato ma cauto Padoan: avverte ancora che le sforbiciate al fisco devono andare di "pari passo con la riduzione della spesa", e che va fatto in modo "credibile, e permanente, per avere un impatto piu' efficace ed una finanza pubblica piu' sostenibile", per evitare due spettri: una crisi di fiducia dei mercati che si tradurrebbe nell'onere di tassi piu' alti sul debito e una stretta sui margini di flessibilita' che con le riforme l'Italia ha conquistato in Europa. Va ricostruita la fiducia: Padoan ripete piu' volte che le mosse del Governo sono "pilastri" diversi, e di pari importanza, di una linea d'azione complessiva: dalla "grande agenda di riforme strutturali: jobs act, giustizia civile, pubblica amministrazione, scuola"; alla finanza pubblica con "l'enorme onere del debito che richiede una enorme entita' di risorse per ridurlo e pagarne gli interessi", quindi gli investimenti pubblici, a partire dalle infrastrutture, e la spesa da ridurre.

Capitolo Cina: c'e' l'instabilita' finanziaria di una bolla speculativa, ma il vero allarme sara' se il rallentamento della crescita sara' peggio di quanto previsto. In ogni caso - avverte il ministro - e' "un segnale per l'Europa, una lezione che l'Europa non puo' permettersi di ignorare. L'Europa deve si' poter contare sulla crescita dei grandi Paesi emergenti ma deve soprattutto contrare su stessa", deve "crescere di piu' e creare piu' lavoro".

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