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Naufragio nel Canale di Sicilia, il vicesindaco: "Rimini non è indifferente"

"Quella che è stata la peggiore tragedia di migranti di sempre non può e non deve più lasciare indifferente nessuno", afferma il vicesindaco.

Rimini "non è indifferente" alla tragedia alla strage in mare costata la vita a centinaia di migranti al largo della Libia. Il vicesindaco Gloria Lisi annuncia che "sarà mia cura fare appello nei prossimi giorni e contattare l'associazionismo riminese proponendo alcune iniziative da fare insieme qui a Rimini". "Quella che è stata la peggiore tragedia di migranti di sempre non può e non deve più lasciare indifferente nessuno", afferma il vicesindaco.

"Un dramma di portata enorme che va ad aggiungersi, in una catena macabra di morte e disperazione, ai molti altri che negli ultimi anni lo hanno preceduto. Una vera e propria strage, un genocidio silenzioso e spesso senza identità, che sembra non appartenere a nessuno. Una tragedia solo apparentemente lontana, che è invece è vicina, vicinissima a Rimini; anzi, è a Rimini - evidenzia Lisi -. Ci riguarda non solo perché sul nostro territorio comunale sono ospitate più di cento persone sopravvissute a questa ecatombe; donne e uomini che ce l'hanno fatta, che sono sopravissuti e hanno una speranza di vita anche perché la nostra è ancora una comunità con forti radici solidali. E, nonostante la rappresentazione che non raramente viene data dai media, in Italia sono ancora maggioranza le comunità che, come la nostra, offrono sostegno e solidarietà e non porte in faccia e egoismo. Per questo non possiamo più accontentarci di proclami generali o, peggio, di polemiche strumentali fatte con i cadaveri di bambini ancora in mare. E' arrivato il momento di occuparsi di queste persone da vivi".

Per il vicesindaco "serve oggi uno scatto di coscienza e un posizionamento netto e chiaro in grado di fare massa critica e isolare chi, anche su questi drammi immensi, non perde l'occasione per speculare e fare sciacallaggio non solo politico, ma anche etico e morale. Fortunatamente la nostra è una comunità che, anche storicamente, ha dato prova di solidarismo e comunione. Per questo sarà mia cura fare appello nei prossimi giorni e contattare l'associazionismo riminese proponendo alcune iniziative da fare insieme qui a Rimini, con l'obiettivo di testimoniare come la nostra comunità non resti muta e indifferente davanti a questa apocalisse. Ma anzi partecipi, con gran voce e soprattutto veri fatti, a dare risposta a tragedie immani, agendo nei paesi di partenza e garantendo comunque il diritto d'asilo in sicurezza, da subito. Senza se e senza ma".

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