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Nuova Questura, Di Maio: "Molteni si è impegnato a trovare fondi per via Bassi"

Il parlamentare del Pd parla di un "Un passo avanti importante per Rimini e per l'efficienza della spesa pubblica"

Brinda alla vittoria il parlamentare del Partito Democratico, Marco Di Maio, dopo le risposte del sottosegratrio Molteni sulla questione della nuova Questura di Rimini. Nella giornata di mercoledì, infatti, in Parlamento si è discusso dell'ordine del giorno presentato dall'onorevole dem sulla realizzazione della Cittadella della sicurezza in via Bassi al termine del quale lo stesso Di Maio parla di "Una vittoria significativa". "Sulla Questura di Rimini - spiega il parlamentare forlivese - il Governo mi dà ragione ed è un passo avanti importante non tanto per me, quanto per Rimini e per l'efficienza della spesa pubblica. Dopo il mio ordine del giorno e dopo l'intervento fatto ieri sera, il sottosegretario Molteni (dimostrando una capacità di ascolto e confronto che non hanno altri membri del Governo) ha accolto la mia proposta e non solo ribadisce che si dovrà realizzare nell'edificio di via Ugo Bassi come abbiamo sempre sostenuto assieme al sindaco Andrea Gnassi e all'Amministrazione; ma si impegna anche a dare una mano per trovare i fondi necessari per rendere funzionale la nuova sede. Finalmente una buona notizia dopo mesi di inutili polemiche alimentate dagli stessi esponenti locali dei partiti di governo, che preferivano far pagare allo Stato un affitto di molti anni ad un proprietario privato lasciando nel più assoluto degrado un'area di 30 mila metri quadrati di proprietà pubblica".

“Voglio ringraziare pubblicamente il deputato Marco Di Maio per aver seguito e continuare a seguire la scandalosa storia della nuova Questura di Rimini in via Ugo Bassi - ha commentato il sindaco Andrea Gnassi. - Il parlamentare, con puntuali interrogazioni e una persistente attività parlamentare, sta sollecitando il Governo e lo Stato a dare quelle soluzioni definitive e quelle risposte  formali che vent’anni di accordi e patti sottoscritti hanno sinora prodotto un mostruoso edificio, ricettacolo di degrado, nell’area urbana. Un pugno nella faccia e nel paesaggio che colpisce tutti i riminesi che, quotidianamente, si trovano a passare lungo via Roma. L’impegno di Di Maio oggi si concretizza nella risposta del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, all’ennesima sollecitazione in cui il rappresentante del Governo sim impegna a reperire le risorse necessarie per acquistare l’immobile di via Ugo Bassi da destinare a Cittadella della Sicurezza in cui ospitare Polizia, Stradale e Guardia di Finanza. Si mette forse la parola fine a quanto pubblicamente sostenuto da altri sottosegretari, dello stesso partito, che in più di una occasione ha fatto capire di considerare ‘permanente’ il ‘temporaneo’ (18 anni…) trasloco nell’edificio di piazzale Bornaccini. Prendiamo con favore le parole dell’Onorevole Molteni, anche perché segnano un sensibile cambio di rotta rispetto alle certezze inossidabili che vedevano diventare piazzale Bornaccini sede permanete della questura, ma – con ogni migliore intenzione- stavolta non possiamo fermarci qui. E’ dal 1995 che questo vergognoso ‘scandalo di Stato’ si snoda lungo una strada, fatta di continui stop & go, accelerazioni e battute di arresto, decine di incontri al Ministero con dirigenti di vertice che cambiano idea ‘tecnica’ ogni volta che cambia il Governo. Altroché ‘pacta sunt servanda’! Per questo oggi pretendiamo chiarezza definitiva perché anche le parole di Molteni non siano generiche promesse che lasciano la questura marcire e i riminesi a pagare persino le bonifiche ambientali al posto dello Stato".

"Il Comune di Rimini - prosegue il primo cittadino - oggi chiede con precisione cosa significa volere investire su via Ugo Bassi. Cosa significa il cambio di rotta annunciato ora dal sottosegretario all’Interno rispetto al contratto d’affitto che intanto la questura, quindi il Ministero degli Interni, firma per 18 anni per via Bornaccini? Accontentarci per la centesima volta in 20 anni e passa di quella di via Ugo Bassi ‘è la migliore soluzione operativa per la Cittadella della Sicurezza’? Risposta: no. A questo punto, e prendendo per buone e positive le notizie provenienti dal Ministero dell’Interno, il Comune di Rimini chiede pubblicamente e ufficialmente al Ministero dell’Interno di rendere note modalità, tempistiche, reperimento delle risorse economiche statali per l’acquisto dell’edificio di via Ugo Bassi. Questo entro un tempo breve, visto che 24 anni di attesa sono già un periodo per così dire congruo. Il limite può essere fissato in lunedì 12 agosto 2019. Se per questa data, oltre alle dichiarazioni di Molteni, non sarà cura dell’istituzione governativa mettere a parte la Prefettura, il Comune di Rimini, le forze dell’ordine e i soggetti firmatari del protocollo sulla Sicurezza del dicembre 2017 delle circostanze operative circa l’acquisto e la sistemazione dell’edificio da adibire a Cittadella della Sicurezza, il Comune di Rimini prenderà altre strade e farà altre scelte, nell’ambito di ciò che ritiene un compito prioritario: dotare le forze dell’ordine di stanza a Rimini della migliore logistica e strumentazione per esplicare il loro necessario ruolo. Altre strade e scelte che potrebbero anche passare dal futuro utilizzo della caserma militare ‘Giulio Cesare’, tra poche settimane formalmente in dismissione, che se non utilizzata adeguatamente potrebbe trasformarsi in un secondo bubbone ‘o pacco regalo’ dello Stato Italiano nei confronti della comunità riminese. Visto che la Caserma è del Demanio e la prefettura sta avviando un tavolo di lavoro sul suo utilizzo, o  ci dicono come vogliono fare la cittadella della sicurezza in via Ugo bassi, entro quando e con quali soldi o su quell'area avvieremo procedure e azioni per un utilizzo diverso e proponendo viceversa l’area della caserma come area idonea per un utilizzo immediato. Una comunità buona, cara, paziente, comprensiva… fino al 12 agosto”. 


“Saluto favorevolmente la presa di posizione del Sottosegretario Molteni – commenta il consigliere regionale Nadia Rossi, che nei mesi scorsi ha presentato due interrogazioni in Assemblea regionale sul tema –  Il governo di fatto ha sconfessato l’asse leghista del territorio romagnolo guidato dal sottosegretario Morrone e dalla parlamentare Raffaelli, riportando in primo piano gli impegni istituzionali elencati nel protocollo per la sicurezza firmato d’intesa col Ministero. Un patto che dovrà essere rispettato, con buona pace dei rappresentanti leghisti locali”.

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