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Ausl unica, il M5S: "Attendiamo con impazienza il riscontro nei fatti del cambiamento"

"Fin dall’inizio di questa legislatura il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, ha sentito la necessità di porre l’accento sul vicendevole scambio di ruoli degli alti dirigenti Ausl senza una vera soluzione di continuità"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

"Fin dall’inizio di questa legislatura il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, ha sentito la necessità di porre l’accento sul vicendevole scambio di ruoli degli alti dirigenti Ausl senza una vera soluzione di continuità. Questo tema e la richiesta di legare i premi di produzione all’effettiva efficacia e produttività dei dirigenti, invece che distribuirli a modi “tredicesima”, sembravano confortati dalle recenti dichiarazioni dello stesso Presidente della Provincia. Cito :” Per il futuro può essere che cambieremo i parametri di valutazione”

Pensavamo e lo avevamo ampiamente evidenziato che cambiare i criteri di valutazione potesse voler dire che dovessero essere esclusi dalle nomine indagati, o peggio persone rinviate a giudizio, ai vertici delle Asl della regione. Avevamo in particolare evidenziato il caso specifico del dott. Tiziano Carradori rinviato a giudizio assieme all’ex assessore regionale Carlo Lusenti per la vicenda “Hesperia” di Modena. Speravamo che le nuove nomine venissero improntate al massimo rispetto dell’onorabilità e che le persone scelte fossero prive di carichi pendenti che possano inficiare la durata e l’operato. Purtroppo sembra che determinati interessi di origine politica siano d’ostacolo a quello che si potrebbe considerare semplice buon senso.

Per evitare vicende e scandali nella Sanità, come quelli a cui stiamo assistendo in questi giorni, servono aziende sanitarie più forti e ben controllate, con manager inattaccabili, etici e qualificati, possibilmente non sempre gli stessi che si scambiano il ruolo da una poltrona all’altra della Regione, auspicabilmente provenienti anche da altri territori, in modo da ridurre la probabilità che la scelta venga fatta solo in chiave politica, oggi tutto è manovrato da i direttori generali nelle Ausl relegando gli altri dirigenti a mera attività esecutiva, in tal modo la politica tramite i propri nominati (direttori generali) controlla e indirizza tutto ciò che avviene nelle aziende sanitarie. Attendiamo con impazienza il riscontro nei fatti del cambiamento che, almeno a parole, avrebbe dovuto aprire questa legislatura".

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