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Nuovo centro commerciale di Misano: petizione della Lega per dare lo stop alla cementificazione

La preoccupazione di CNA aumenta in considerazione di altre previsioni di aumento di superfici commerciali sul nostro territori

A Misano prevista la realizzazione di un nuovo centro commerciale. Le Lega non ci sta e lancia una petizione per dire stop alla cementificazione. Monta la protesta del carroccio per la realizzazione di un nuovo centro commerciale nel Comune di Misano Adriatico. A dare l’allarme è il segretario provinciale del riminese, Bruno Galli, in tandem con il referente cittadino del Carroccio, Marco Sensoli che in questi giorni ha promosso la sottoscrizione di una petizione per frenare la cementificazione dell’area: “siamo convinti che la scalata dei grandi punti vendita metta a repentaglio la sopravvivenza dei piccoli negozi di quartiere e delle attività a conduzione a familiare.” La Lega non risparmia le critiche all’Amministrazione Giannini che ha preferito “prestare il fianco a questa maxi manovra commerciale piuttosto che rilanciare l'attrattività del territorio con un progetto di riqualificazione del centro storico e di tutela della filiera produttiva locale.”

“Abbiamo deciso di utilizzare lo strumento della petizione popolare per risvegliare la coscienza del Sindaco Giannini perché a chiedercelo sono stati proprio i cittadini di Misano – conclude Sensoli – confidiamo nel buon senso dell’Amministrazione e in un passo indietro rispetto all’edificazione dell’ennesimo centro commerciale.” La raccolta firme è sottoscrivibile al questo indirizzo.

“L’incontro conoscitivo del progetto di ampliamento del Polo Funzionale Adriatico svoltosi ieri con il Sindaco di Misano, Stefano Giannini, ha rafforzato la nostra preoccupazione per le sorti del commercio nella nostra Provincia” dichiara in modo diretto Mirco Galeazzi Presidente di CNA. “Quando si parla di una forma di grande distribuzione di ultima generazione: “Il parco commerciale”: un’aggregazione di negozi di grandi e medie dimensioni spesso utilizzati in maniera funzionale all’e-commerce in realtà  si parla di un altro grande competitor del piccolo commercio dei centri storici  e dei centri commerciali naturali”. Si darà attuazione ad una programmazione urbanistica datata e risalente ad oltre un decennio fa, basando tutto l’interesse pubblico sullo scambio fra nuova edificazione ed opere pubbliche, seppur necessarie. La realizzazione del prolungamento di via Del Carro a Misano, collegandola con la parte a mare della ferrovia, deve trovare altri canali di finanziamento e non può essere il motivo per costruire decine di migliaia di metri quadrati di commerciale. La preoccupazione di CNA aumenta in considerazione di altre previsioni di aumento di superfici commerciali sul nostro territorio: la variante al RUE di Riccione dello scorso anno nella zona artigianale, la realizzazione di altre decine di metri quadrati dell’outlet del lusso di San Marino, che se anche fuori dai confini nazionali avrà forti ripercussioni sulla nostra provincia.

“Stupisce che di fronte al trend in atto di declino dei centri commerciali, a livello mondiale e nazionale, ci si ostini ancora a considerarli   innovazione commerciale e attrazione turistica” continua Galeazzi “ Il turismo commerciale si fa creando flussi e strutture idonee alla promozione delle eccellenze del territorio a livello internazionale; noi riteniamo invece che sottraggono ricchezza al territorio, trattenendo nelle loro casse la maggior parte della spesa dei consumatori, lasciando le briciole alle piccole attività che chiuderanno le loro botteghe spopolando i centri storici che verranno sostituiti da questi “non luoghi” privi di storia e di relazioni. Questi colossi gli utili li reinvestiranno nella costruzione di altri centri commerciali e non sul nostro territorio”. CNA  crede che l’uso del territorio vada ripensato in linea con gli obiettivi della nuova legge urbanistica regionale che tende al consumo zero. Chiede alle Pubbliche Amministrazioni la promozione di vere forme innovative di insediamento commerciale attraverso una disciplina commerciale, urbanistica ed edilizia coerente con le esigenze di rilancio qualitativo delle città, di rinnovare i tessuti urbani esistenti, in particolar modo nelle zone centrali. Oggi con i nuovi scenari non basta reagire adattandosi, ma bisogna cercare e attuare una visione strategica di lungo periodo.

Dopo l’incontro avvenuto martedì tra l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria, nel quale il sindaco Stefano Giannini ha mostrato il progetto per il nuovo polo commerciale, Confcommercio della provincia di Rimini ribadisce una volta di più la sua contrarietà. “Sono sconcertato – dice il presidente Gianni Indino -. Ci hanno presentato un progetto che nelle intenzioni dovrebbe portare turisti a Misano, ma io che mi occupo di turismo da tanti anni non ho mai sentito che un centro commerciale di questo tipo possa rappresentare un volano per gli arrivi sul territorio. Questi prodotti e questi marchi esistono già in mille parti d’Italia e nessuno si metterà in viaggio per questo. Arriveranno dai comuni limitrofi e alcuni dall’entroterra marchigiano e si tratterà di persone che molto probabilmente usufruivano del commercio di vicinato in quelle aree. Quello a cui andiamo incontro è un commercio/turismo predatorio: si va sul luogo, si parcheggia gratis, si fa spesa di quello che serve, si riprende l’auto e si riparte. E i soldi spesi vanno nelle casse delle multinazionali che non ridistribuiscono sul territorio. E’ questo ciò che ci serve? E’ possibile che per ottenere un paio di strade utili sicuramente alla collettività e necessarie al Comune, non ci siano altre soluzioni? Non esistono altri fondi e risorse, anche a livello europeo, nazionale, regionale dai quali attingere per una progettualità infrastrutturale di questo tipo? Penso che scaricare sul territorio e sugli imprenditori il peso di una scelta di questo tipo sia veramente miope. Mi auguro di essere smentito, ma i precedenti non mancano: dove si sono concentrati questo tipo di insediamenti c’è stato un impoverimento del territorio. Ed è un circolo vizioso. Quando i commercianti territoriali non ce la fanno più, lasciano i negozi del centro vuoti e molti vengono poi occupati con offerte merceologiche omologate al ribasso e prive di ogni identità territoriale, contribuendo ad un ulteriore impoverimento dell’offerta. In altre città le passeggiate sono diventate un susseguirsi di chincaglieria e prodotti di bassa qualità. E’ questa l’offerta turistica per i nostri territori? Se sì, continuiamo in queste direzione. Sono amareggiato dal fatto che l’amministrazione di Misano abbia deciso di fare nascere un polo commerciale di grandi dimensioni senza concertazione con i rappresentanti del tessuto imprenditoriale del territorio. Mi auguro che ci siano ancora margini per tornare sui propri passi, perché la ricaduta sul tessuto imprenditoriale sarebbe devastante, non solo per gli imprenditori di Misano, ma anche per quelli delle aree limitrofe”.
 

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