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Petitti (Pd): "Senza politiche industriali crisi di prodotto e liquidità"

"La mancanza di politiche industriali ci ha portato nella spirale di una crisi di prodotto, crisi di innovazione, crisi di liquidità che ha generato mancanza di credito"

"Dobbiamo saper reagire agli effetti della crisi e uscire insieme dalla recessione. La mancanza di politiche industriali ci ha portato nella spirale di una crisi di prodotto, crisi di innovazione, crisi di liquidità che ha generato mancanza di credito. Dare ossigeno alle piccole e medie imprese che costituiscono l'ossatura della nostra economia locale significa tutelare il lavoro, l'occupazione e le famiglie per tornare a fare crescere il nostro territorio". E' quanto afferma il segretario del Pd riminese, Emma Pettiti.

"L'ultima indagine congiunturale di Confindustria Rimini conferma che con la crisi la difficoltà di accesso al credito è esponenzialmente cresciuta assieme alla crisi economica. I nostri Comuni, la Provincia stanno facendo il massimo a sostegno del tessuto produttivo riminese, incrementando ad esempio (insieme alla Camera di Commercio) il fondo per i Consorzi Fidi - continua l'esponente democratica -; la Regione Emilia-Romagna è intervenuta anche quest'anno per consentire agli enti locali riminesi di far fronte al Patto di stabilità interno, la cui revisione per sbloccare investimenti e pagamenti resta una delle priorità per il Partito democratico".

"La piccola e media impresa deve tornare a crescere con il sostegno alla ricerca e sviluppo nel realizzare prodotti che restituiscono competitività ed attraverso strumenti per costituire filiere o gruppi d'impresa nel favorire il ricorso all'export -prosegue Petitti -. Come abbiamo più volte rilevato, serve però maggiore impegno anche da parte delle nostre banche. La crisi ha determinato cambiamenti profondi e irreversibili che richiedono ai nostri istituti di credito di reimpostare integralmente i rapporti con l'impresa. Per riallineare il percorso credito-patrimonio-progetto d’impresa vanno cambiate le politiche creditizie, il contenuto e l’uso dei rating, le competenze professionali".

"Le imprese ! chiedono inoltre che le risposte della burocrazia siano veloci - chiosa ancora Petitti -.Per questo il Pd chiede che il riordino delle Province tuteli servizi e presìdi di sicurezza del territorio riminese, e vada di pari passo con una riorganizzazione razionale dello Stato che semplifichi, elimini inutili duplicazioni di funzioni e riduca la pletora di società, agenzie ed enti di secondo livello. Occorre infine prevedere che gli oneri burocratici siano proporzionali alle dimensioni e al settore aziendale, e potenziare l’utilizzo del silenzio-assenso con destinazione delle risorse ai controlli".

"Dobbiamo essere consapevoli che la crisi muterà profondamente il nostro tessuto sociale e che questo potrebbe mettere a rischio in modo irreversibile l'insieme dei valori che costituiscono la coesione della nostra comunità. La nostra forza è la capacità competitiva che ci ha tenuti insieme e ci ha permesso finora di superare ostacoli e difficoltà", sottolinea ancora l'esponente del Pd.

"Il nostro territorio non può divenire meta per “shopping di imprese in crisi” da parte di gruppi esteri. Per questo motivo con le associazioni economiche, sindacali e gli amministratori locali dobbiamo trovare insieme nuove risposte per uscire dalla crisi sollecitando per funzione anche i livelli amministrativi dello Stato sovraordinati - conclude Petitti -. Un lavoro che il PD di Rimini realizzerà nelle prossime settimane con esponenti nazionali del partito come Cesare Damiano e Matteo Colaninno, insieme a lavoratori, associazioni di categoria e aziende riminesi".

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