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"Previdenza e assistenza devono essere oggetto di provvedimenti distinti"

Il parlamentare riminese Tiziano Arlotti interviene sulla proposta di legge delega per il contrasto della povertà, che stanzia 600 milioni di euro nel 2016, un miliardo dal 2017, a alla quale verranno aggiunte ulteriori risorse

Il parlamentare riminese Tiziano Arlotti interviene sulla proposta di legge delega per il contrasto della povertà, che stanzia 600 milioni di euro nel 2016, un miliardo dal 2017, a alla quale verranno aggiunte ulteriori risorse. "Il testo ha suscitato polemiche in quanto prevedrebbe una razionalizzazione del sistema previdenziale, fatto che il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha già smentito, negando che questa sia la volontà del governo e sottolineando come questo provvedimento abbia l’obiettivo di dare risorse, non di toglierle - esordisce il deputato area Pd -. In commissione Lavoro, di cui sono entrato a fare parte proprio martedì, chiariremo definitivamente questo punto".

"Con la delega si interviene sugli assegni sociali prevedendo l’integrazione del minimo e a maggior ragione il tema della previdenza va tenuto separato da quello dell’assistenza - chiosa -. Già mercoledì è in corso in commissione la discussione sul testo unificato che riguarderà le nuove pensioni di reversibilità, con l’obiettivo di apportare migliorie a quelle future rispetto all’attuale sistema. Ricordo che le attuali pensioni di reversibilità sono un diritto inalienabile, che sono soggette a riduzione solo nel caso in cui il beneficiario possieda altri redditi (dal 25° al 50% secondo una norma introdotta dal governo Dini) e che questa è mitigata in base ai componenti del nucleo familiare, alla loro età, alla eventuale presenza di soggetti con handicap. Anche nel caso del testo unificato si sta lavorando per apportare migliorie e non penalizzazioni".

Arlotti ribadisce "che occorre separare i due provvedimenti (la legge delega e il testo unificato). Il tema è particolarmente importante per la nostra realtà, in cui storicamente, a causa di un mercato del lavoro fortemente legato alla stagionalità, vengono erogate pensioni più basse rispetto ad altre parti della Regione e del Paese. Ricordo infatti che mediamente gli 86.717 pensionati della provincia di Rimini percepiscono 15.466 euro all’anno lordi, pari a circa 820 euro al mese, dato nettamente inferiore a quello regionale di 954 euro mensili".

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