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Primarie Pd, l'ex sindaco Ravaioli rinuncia alla corsa

“Non è la paura di perdere che mi ha indotto a lasciare: in fondo devo sottolineare che ho ottenuto consensi fino alla vittoria in tre campagne elettorali (e due ballottaggi)", ha evidenziato l'ex sindaco

“Dopo una riflessione di alcuni giorni e aver sentito il parere di molti amici, ho deciso di non partecipare alle primarie indette dal Partito Democratico per la selezione dei candidati da presentare per le prossime Elezioni”. A dar l'annuncio l'ex sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli: “lo faccio non senza dispiacere, sia per il desiderio che avevo di poter portare un contributo in un momento così difficile per il Paese, sia per l’orgoglio di rappresentare, insieme ad altri, un territorio e una comunità civile per la quale ho lavorato per tanti anni”.

“Vi sono state, tuttavia, situazioni, atteggiamenti e prese di posizione che hanno fatto scemare questo desiderio di “correre” in una gara spesso priva di quelle regole adatte a scegliere con discernimento una classe politica che deve rappresentare il territorio e il Paese”, continua Ravaioli. L'ex sindaco è poi entrato nel dettaglio: “Più precisamente il livello nazionale ha lanciato lo start up in tutto il Paese, lasciando la linea del traguardo per la maggior parte e togliendo le corsie per altri”.

“I tempi della “competizione” sono talmenti stretti da favorire la struttura e l’organizzazione del Partito rispetto ai meriti individuali – chiosa Ravaioli -. Le primarie non aperte a tutti sono in realtà primarie in parte limitate. Inoltre una competizione nazionale, ma a noi interessa maggiormente la locale, fatta in modo da mettere gli uni contro gli altri in una gara che potrà (speriamo non accada) creare risentimenti e acredini anche personali prive di ragioni reali e programmi diversi, mi creerebbe imbarazzo e dispiacere”.

“Non è la paura di perdere che mi ha indotto a lasciare: in fondo devo sottolineare che ho ottenuto consensi fino alla vittoria in tre campagne elettorali (e due ballottaggi) e negli anni dei miei mandati si è formata e cresciuta molta parte della classe dirigente – rimarca Ravaioli -. A loro, dico che in politica, se si vuole ottenere il consenso e la vicinanza della gente lo si può fare anche senza ricoprire cariche massime istituzionali. E da questo punto di vista devo, dobbiamo, fare una autocritica”.

“Lo dico a me stesso e a tutti quelli che sono cresciuti con me in quei lunghi dodici anni di guida della città: dal Giugno del 2011 ci siamo ritirati troppo a vita privata, senza partecipare al dibattito cittadino – aggiunge Ravaioli -. Non importa essere deputati, senatori o sindaci o presidenti per fare politica. Lo diceva anche Benigni in una recente trasmissione televisiva commentando la Costituzione. È questo che dobbiamo riprendere a fare, da dopo le festività. E per questo io sarò disponibile e spero con me tutti quelli che mi sono stati vicino e che condividono queste mie parole”.

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