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Proposta di legge per il voto degli studenti fuori sede, l'onorevole Arlotti tra i firmatari

Per semplificare il voto degli studenti fuori sede in Italia, permettere loro di votare nella propria città universitaria

C’è anche il deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti fra i firmatari della proposta di legge sul “voto fuori sede”, che intende semplificare il voto degli studenti fuori sede in Italia, permettendo loro di votare nella propria città universitaria. La proposta è stata presentata questa mattina a Montecitorio in conferenza stampa, alla presenza dei primi firmatari Silvana Amati ed Emanuele Lodolini, e della ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro.

Secondo l’Istat i votanti continuano a diminuire, nonostante il numero degli elettori sia in crescita. La partecipazione dei cittadini italiani alle elezioni è in progressiva flessione dal 1978. “La proposta di legge vuole rafforzare il tema della cittadinanza nel nostro Paese. E’ un percorso che nasce dal basso, dalle associazioni giovanili e dalla richiesta dei Giovani Democratici che hanno fatto notare la difficoltà, per i giovani universitari, di spostarsi in occasione delle consultazioni elettorali – spiega Arlotti – Per gli studenti fuori sede in Italia c’è infatti l’impossibilità di votare fuori dal comune di provenienza. Spesso non cambiano la residenza e si trovano a dover affrontare viaggi anche molto lunghi e costosi, nonostante le agevolazioni economiche per chi si sposta per esercitare il diritto di voto. Non è raro che gli studenti rinuncino così del tutto ad andare a votare, mentre è importante incentivare i giovani alla partecipazione”.

La proposta uniforma la disciplina a quella che riguarda gli studenti Erasmus, che con l’Italicum possono votare dall’estero per corrispondenza. “È importante eliminare tutti gli ostacoli tecnico-logistici all’espressione del voto – conclude il deputato -. Per questo la proposta di legge delega il Governo a disciplinare l’esercizio del diritto di voto per gli studenti fuori sede in Italia e introdurre misure che permettano a chi è iscritto all’Università sul territorio italiano di esercitarlo senza dover necessariamente rientrare nel comune di residenza. Ci auguriamo che il Governo possa assumere questa proposta nel testo della riforma elettorale in modo che al voto possano arrivare anche i giovani studenti fuori sede”.

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