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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Riccione, il Pd sulla questione balneazione: "Il sindaco danneggia categorie e cittadini"

Sul divieto di balneazione alla foce del Marano e al Rio dell’Asse intervengono i consiglieri comunali del Pd di Riccione Cinzia Bauzone e Alberto Arcangeli

Sul divieto di balneazione alla foce del Marano e al Rio dell’Asse intervengono i consiglieri comunali del Pd di Riccione Cinzia Bauzone e Alberto Arcangeli. "Riguardo alla salvaguardia del mare e alla tutela dei cittadini, appaiono così assolutamente vane le considerazioni fatte dal sindaco in campagna elettorale - affermano gli esponenti democratici -. Non è nascondendo la polvere sotto il tappeto che si risolvono i problemi. La mancata ordinanza sul divieto di balneazione al Marano al Rio dell’Asse è un atto gravissimo perché dovere di un sindaco è quello di assumersi responsabilità e trovare soluzioni adeguate attraverso strategie e progetti".

"Se la Riccione di oggi, infatti, è il frutto della progettazione di ieri, la Riccione di domani quale sarà? Difficile dare una risposta a questa domanda perché, a tutt’oggi, sfogliando il triennale degli investimenti, non vi è traccia di nulla - attaccano dal Pd -. Come mai ad oggi non esistono progetti di riqualificazione in tema d’inquinamento o depurazione? Perché non si pensa al depuratore e al rinnovamento dell'impianto oramai obsoleto? Tutto questo è sconcertante".

"Lo smaltimento dei fanghi all'interno delle vasche, oggi, avviene tramite ossidazione, metodo oramai superato da tecniche più efficienti - proseguono Bauzone e Arcangeli -. I moderni impianti lavorano con sistemi a membrane dotate di bio filtri. Un metodo che, se utilizzato, permetterebbe di eliminare le grandi vasche e l'odore sgradevole causato dalla emissione dei fumi. Altroché l'acquisto da parte del sindaco dei nasi elettronici! Quando si sente la puzza è già tardi, il problema va eliminato alla radice".

"Altra soluzione per ridurre l'inquinamento nel Marano potrebbe essere canalizzare l'uscita delle acque del depuratore utilizzando una condotta immersa lungo il fiume che faccia defluire le acque a qualche centinaia di metri dalla foce. Così facendo, si andrebbe a eliminare la probabile carica batterica che, nel momento in cui si aprono i bypass, obbliga al divieto di balneazione in prossimità della foce - concludono -. Ci chiediamo quale sia la motivazione per la quale nessun componente di questa amministrazione pensi a tutto ciò. Toppo facile appoggiarsi sui progetti di chi li ha preceduti, vedi vasca di laminazione, frutto proprio della progettualità passata. Domani quali frutti raccoglieremo se non si sarà seminato nulla? Le parole non bastano più, oggi abbiamo bisogno di fatti, anzi di progetti".
 

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