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Radio digitali Dab+, Arlotti: "Assegnare velocemente le frequenze"

L'onorevole riminese ha presentato un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda

La radiodiffusione sonora in tecnica digitale con standard Dab+ rappesenta una grande opportunità per le emittenti locali. Ma l’Agcom deve ancora pianificare 23 bacini di servizio, tra cui tutti quelli che ricadono in Emilia-Romagna, e devono quindi essere assegnati i diritti d’uso delle frequenze. “Una situazione di stallo che rischia di penalizzare le radio locali della nostra regione per mancanza di adeguate frequenze – osserva il deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti -, proprio mentre il settore si sta attrezzando per il passaggio al digitale con standard Dab+ offrendo migliore qualità e definizione del suono, e già diverse case automobilistiche stanno installando radio con ricevitore Dab+ nei loro modelli top di gamma”. Per questo Arlotti ha presentato un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, chiedendo di mettere in campo azioni per garantire un equilibrato avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali terrestri Dab+ sull’intero territorio nazionale, e di assegnare al più presto i diritti d’uso delle frequenze nei bacini non ancora pianificati.

“L'Agcom ha suddiviso nel 2015 il territorio nazionale in 39 bacini di servizio sovraprovinciali per la diffusione del digitale radiofonico Dab+ - ricorda Arlotti nell'interrogazione -. A oggi sono stati assegnati i diritti di uso delle frequenze solo in 8 bacini e in questi non rientra l'Emilia-Romagna. La Rai e le società consortili create dai network radiofonici nazionali privati stanno già operando grazie ad autorizzazioni sperimentali, mentre le emittenti locali sono bloccate dalla mancanza di frequenze utilizzabili”.Occorre attribuire nuove frequenze al Dab+, conclude il deputato. “Ad esempio il canale 13 Vhf del Ministero della Difesa, oggi inutilizzato, potrebbe essere utilizzato facendo attenzione al problema delle interferenze nei confini. Il Ministero dello Sviluppo economico deve aggiornare il Piano nazionale di ripartizione delle frequenze e l’Agcom deve pianificare i 23 bacini residui, tra cui tutti quelli che rientrano in Emilia-Romagna, destinando all'emittenza radiofonica locale una adeguata quantità di frequenze. Le regioni che stanno pagando maggiormente l'inerzia nell'assegnazione delle frequenze sono proprio quelle in cui c'è la maggiore concentrazione di emittenti, come l'Emilia-Romagna e la Lombardia”.

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