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Raffaelli (Lega): "Sulla nuova Questura dal Pd solo scivoloni"

Dopo la querelle politica innescata giovedì la parlamentare riccionese commenta "l'ultimatum di Ferragosto" lanciato da Gnassi

Continua a tenere banco la querelle politica, innescata dell'onorevole Marco Di Maio, sulla nuova Questura di Rimini e sulla realizzazione della Cittadella della sicurezza. Ad intervenire per primo era stato l'onorevole Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustiza della Lega, che aveva puntualizzato come il collega del Pd "avesse preso un abbaglio" e a gettarsi a capofitto nella mischia ci aveva pensato il sindaco Andrea Gnassi dicendosi pronto ad abbandonare il progetto di via Bassi per spostare la sede della polizia di Stato nella caserma "Giulio Cesare" dell'esercito in via di dismissione. In aiuto del primo cittadino era intervenuto il segretario provinciale dem, Filippo Sacchetti, sostenendo che sull'intera vicenda Morrone aveva preso "un colpo di sole":

L'ultimo capitolo, in ordine di tempo, sulla questione vede entrare nella querelle l'onorevole riccionese Elena Raffaelli, collega di partito del sottosegretario alla Giustizia, che ha dichiarato che “Sulla sede della Questura non ci sono cambi di programma o di scena. La Lega conferma quello che ha sempre dichiarato a livello locale e nazionale. Sembra invece che in casa Pd ci sia una gran confusione. Prima il nebbione sollevato per nascondere il nulla di fatto, vecchio di anni, della cittadella della sicurezza. Poi le accuse lanciate strumentalmente contro i parlamentari leghisti, il Prefetto e l’ex Questore. Poi l’ordine del giorno costruito a tavolino da Andrea Gnassi e presentato in Parlamento dal compiacente parlamentare forlivese Marco Di Maio, che prende lucciole per lanterne e non si accorge che il testo dell’ordine del giorno non è più l’originale, ma quello radicalmente cambiato dal Governo, che ricalca quanto il sottosegretario Jacopo Morrone ha sempre detto. Poi la sconclusionata difesa d’ufficio del segretario del Pd di Rimini, Filippo Sacchetti, che s’arrampica sugli specchi per dare una parvenza di legittimazione agli scivoloni di Gnassi. Poi lo stesso Gnassi che si ridicolizza lanciando addirittura l’’ultimatum di ferragosto’ al Governo e cambia nuovamente idea, sposando l’ipotesi di una caserma dismessa. Via, un po’ più di serietà e di coerenza ce le saremmo aspettate anche dal sindaco di Rimini e dalle sue truppe. Ma era solo un’illusione”.

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