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Riccione diserta la Notte Rosa, è polemica sull'assenza di sindaco e assessore

La mancanza dell'amministrazione della Perla Verde alla presentazione del capodanno dell'estate non è passata inosservata

Ha scatenato una bufera politica l'assenza di Riccione, giovedì mattina, alla presentazione dell'edizione 2019 della Notte Rosa. Non è la prima volta che l'amministrazione Tosi diserta la conferenza stampa e, questa volta, la manzanza del sindaco e dell'assessore Caldari ha fatto sbottare l'assessore regionale al Turismo Andrea Corsini che ha lanciato una frecciata all'indirizzo dei riccionesi: “Sono molto dispiaciuto per l’assenza dei rappresentanti di Comuni importanti. Quando parliamo di Notte Rosa parliamo di un miracolo a cui contribuiscono amministrazioni di sinistra, di destra e anche pentastellate”. A stretto giro di posta, dal Comune di Riccione è arrivata la replica di Caldari che si è limitato a dichiarare che "Apprendo dagli organi di stampa che l’assenza del Comune di Riccione alla conferenza stampa della Notte Rosa in programma questa mattina al Grand Hotel di Rimini si sia fortemente avvertita, proprio come generalmente viene registrata in maniera significativa e importante la sua presenza. Riccione nella Notte Rosa c’è e lo fa come sempre da protagonista, con l’obiettivo di regalare ad ogni edizione novità e divertimento originale. Com’è noto partecipiamo al Capodanno dell’estate con un programma pensato su misura per la città e, aggiungo, per la riviera, tra l’altro con una diretta radiofonica di un’emittente come Radio Deejay che proprio della riviera e della sua festa racconterà con i due principi della radio, Linus e Nicola Savino". 

A rincarare la dose ci ha poi pensato Sabrina Vescovi che ha definito il comportamento degli amministratori della Perla Verde "Un gesto di stizza e rancore verso la Riviera e verso Riccione". Ne è quindi nato un putiferio politico con la rappresentante del Partito Democratico che ha attaccanto anche il sindaco Tosi accusandola di non essersi fatta rappresentare alla conferenza stampa nè dal suo assessore al turismo nè da nessun membro della giunta. Allo stesso tempo, la Vescovi stigmatizza la nota di Caldari commentando "Che ora corre ai ripari ricordando che Riccione nella Notte Rosa crede. La toppa peggio del buco. Un segnale chiaro sulla volontà di rompere con il sistema Riviera. Una scelta incomprensibile anche quella di eliminare gli allestimenti rosa da viale Ceccarini e Dante. Se avevano un pregio, ma giusto uno, era quello di essere rosa. Se avevano un difetto era quello di essere costati una follia: 300.000€ di noleggio delle palle e 100.000€ di servizi per montarle e smontarle. Più altre futilità di contorno che non sere ricordare. E visto che una utilità, almeno nel colore ce l’avevano, possiamo tranquillamente affermare che il sindaco di Riccione sciupa i soldi dei riccionesi e a causa del suo rancore, l’unico evidente spin doctor di una donna ormai in preda al delirio di onnipotenza, pensa di poter rinunciare al capodanno estivo che fino a prova contraria è ormai un evento consolidato con un impatto economico più che positivo sull’economia della città.

"Un week end che è il DNA della riviera - conclude la Vescovi. - Ma Riccione no! Riccione is different. E possiamo ormai aggiungere sola e abbandonata! Con il palcoscenico spento: no al cinema in piazza. No alle Albe in controluce - l’anno scorso si era aperto con Syria il 22 luglio, quest’anno non si ha ancora uno straccio di programmazione da fornire agli hotels per fare promozione. No al treno artistico di The show, che ha fatto il tutto esaurito a Cattolica. No a RED, l’evento estivo dell’Hip Hop contest. No ai concerti live. A Rimini c’è De gregori, a Riccione Linus e Savino alla modica cifra di 500.000€ di ingaggio per i dee jay set di Natale, Pasqua, e estate.  La fine del night clubbing. Se ci si vuole divertire si va a Rimini o a Pesaro. La fine della Movida. Viale Ceccarini alle 23.00 è più vuota delle strade di Carpegna. Ma soprattutto la fine della prospettiva di cambiamento con cui si era venduta.  In effetti è cambiato tutto: Riccione ha un sindaco che per affermare sé stesso toglie alla città opportunità e vitalità". 

“L’amministrazione comunale di Riccione continua ad isolarsi dalla Riviera Romagnola e con un comportamento campanilista sta spegnendo una delle perle del turismo emiliano-romagnolo, penalizzando anche chi ha voglia di mettersi in gioco”. Dura la critica del consigliere Nadia Rossi (Pd) alla Giunta Tosi che "ancora una volta, non perde occasione per distinguersi compromettendo l’immagine della Perla Verde. Riccione è una delle località balneari italiane più conosciute al mondo, che attrae ogni anno migliaia di turisti, grazie alle spiagge attrezzate, ai servizi e ad eventi come la Notte Rosa è assurdo che un sindaco alzi i confini ad un evento al quale contribuiscono amministrazioni di sinistra, di destra e anche pentastellate da Comacchio alle Marche. Ancora una volta però Tosi ha scelto l’assenza come modus operandi di rappresentare il territorio. Lascia soli i suoi cittadini e i turisti, isolando e spegnendo la Perla Verde. Non solo non ha partecipato alla conferenza di presentazione del programma della Notte Rosa ma decidere di rimuovere gli addobbi rosa del Giro d’Italia lancia un chiaro segnale di auto-esclusione dal contesto che ricorda molto Torino in tema Olimpiadi. Così come ha scelto di spegnere una delle capitali del divertimento notturno, facendo guerra alle giovani generazioni e ai locali. Viste le dichiarazioni a mezzo stampa di Caldari, credo sia facile dire di essere protagonisti quando il volto e l’impegno è quello degli altri. Consiglio all’assessore di ripensarci e tornare ad essere Presidente del Palacongressi che pare essere l’unico polo funzionante. La sua delega al Turismo non ha avuto molto successo e anzi mantiene a stento esclusivamente l’eredità della vecchia amministrazione, compresa Radio Deejay, e lui stesso è costretto a migrare in altri comuni per divertirsi come fanno anche i turisti in fondo”.


 

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