Questo annunciava nel 2012 l'Assessore Regionale all'Ambiente, Sabina Freda: «Rifiuti. Tutti gli inceneritori dovranno chiudere». E ancora: «Chiusura progressiva di tutte le discariche e di tutti gli inceneritori in Emilia Romagna, con gli attuali centri di smaltimento che saranno convertiti in poli di recupero dei rifiuti». E da allora cosa è successo? L'Assessore Freda è stata cacciata. Di quell'obiettivo si è persa traccia. In compenso leggiamo che il Comitato di Sant’Andrea in Besanigo a difesa del territorio denuncia: «I parlamentari locali del Pd, seguendo le direttive del partito nel votare il Decreto 'Sblocca Italia' hanno approvato una modifica sul trattamento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio nazionale, che prevede che 'quando i rifiuti prodotti in loco sono di meno del fabbisogno dell’impianto, allora si può colmare tale vuoto prendendo i rifiuti da altre regioni in cambio di 20 euro a tonnellata'».

Intanto, la stessa Hera è in fase di avanzata sperimentazione (a Rimini mare) della raccolta differenziata porta a porta, che insieme al complessivo miglioramento della quota di rifiuti differenziati sta rendendo gli inceneritori sempre più inutili: perché si avrà sempre meno “materia prima” per alimentarli. A cosa serve allora l'inceneritore di Raibano? Che utilità può dare un impianto del genere posto in una zona densamente popolata e a un tiro di schioppo addirittura delle nostre spiagge affollate di turisti? Deve funzionare solo per importare rifiuti da altre Regioni? Noi diciamo di no. Se Raibano deve servire a questo, allora deve chiudere. Noi di Forza Italia non ci stiamo. La Regione deve avere una politica dell'ambiente coerente e attenta alla salute dei cittadini e non agli interessi delle multiutility

Licia Fabbri

Candidata di Forza Italia alle elezioni regionali dell'Emilia Romagna