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Arlotti: "Tempi maturi per la Camera di Commercio romagnola"

"Nel testo del disegno di legge della riforma della Pubblica Amministrazione che è in fase di votazione al Senato e presto verrà inoltrato alla Camera - esordisce il deputato - è stato inserito un articolo (8 bis) che riforma le Camere di Commercio"

"Penso veramente che i tempi siano maturi per fare un passo importante verso la unificazione". Questa l'opinione del parlamentare Tiziano Arlotti in merito alla Camera di Commercio romagnola. "Nel testo del disegno di legge della riforma della Pubblica Amministrazione che è in fase di votazione al Senato e presto verrà inoltrato alla Camera - esordisce il deputato - è stato inserito un articolo (8 bis) che riforma le Camere di Commercio riducendone il numero (quasi un dimezzamento delle attuali 105 Camera di Commercio presenti in Italia), ma contemporaneamente ne valorizza il ruolo aumentando efficienza e qualità dei servizi offerti alle imprese".

Precisa Arlotti: "Il ruolo delle Camere di Commercio, soprattutto dopo il superamento delle Province previsto nella riforma costituzionale, diventa sempre più fondamentale per sostenere le imprese, la tutela del made in Italy, il sostegno ai Confidi, la facilitazione nei rapporti fra imprese e PA, il sostegno all'internazionalizzazione, ma soprattutto alle scelte strategiche che un territorio intende adottare.
Il testo stabilisce un tetto minimo di 80.000 aziende iscritte per le nuove Camere di Commercio e una riduzione di circa il 50% nel triennio dei contributi camerali versati dalle singole aziende. Rispetto alla proposta del Governo, già alla Camera la riduzione del contributo camerale è stata rimodulata, mentre il registro delle imprese è stato riconfermato in capo alle Camere di Commercio".

"Per Rimini il ruolo della Camera di Commercio è stato fondamentale per realizzare opere strategiche quali la nuova Fiera, il Caar, i Palacongressi, condividendo, accompagnando e sostenendo il processo di sviluppo di un intero territorio. Per questo motivo ritengo sia sbagliato ridurre il contributo camerale tout court e, nel passaggio alla Camera, proporrò di determinare una quota fissa di contributo e una parte lasciata alla discrezionalità della singola Cameradi Commercio per salvaguardarne l’autonomia rispetto alle scelte che il sistema pubblico e quello imprenditoriale intendono assumere per lo sviluppo economico delle singole realtà. Credo inoltre che questo processo di riordino e di riduzione del numero delle Camere di Commercio debba prevedere incentivi  che si traducano in “premi” nella destinazione delle risorse su progetti e iniziative previste dalla legislazione nazionale: su questa presenterò specifiche proposte emendative".

"La realtà romagnola ha già dimostrato di essere matura per scelte di unificazione su area vasta (trasporto pubblico locale, sanità, Consorzio di bonifica, Uffcio tecnico di bacino…) e credo che creare un sistema camerale efficiente per sostenere la crescita delle imprese e del nostro territorio sia una scelta matura e importante - chiosa Arlotti -. I numeri sono eloquenti e ci confermano che questo  passaggio sia fondamentale. Calando i contenuti e le disposizioni nel nostro territorio, penso che sia interessante cogliere le opportunità che tale riforma può comportare. Nella Romagna esistono oggi tre Camere di Commercio: quella di Rimini che al 2013 conta 40.752 imprese registrate, Forli-Cesena 43.554 e la CCIA di Ravenna con 41.116 imprese registrate. Complessivamente sono registrate  125.422 (pari al 27% della ER) imprese  che superano abbondantemente il tetto previsto dal DDL sula riforma della PA".

Conclude Alrotti: "Il tasso di occupazione è pari al 60,6% a Rimini, 66,9% a Forlì, 66,6% Ravenna e la incidenza di occupati nel settore dei servizi del 71,7% a Rimini, del 57,6%di Forlì-Cesena e del 60,6% a Ravenna. Il tasso di disoccupazione, sempre nel 2013 è dell’ 11,5% a Rimini, del 6% a Forli-Cesena e del 9,9% a Ravenna (8,5% in Emilia-Romagna), a conferma di una spiccata prevalenza di attività di vocazione ai servizi del riminese anche se nei brevetti di nuove invenzioni, su un totale di 90 ben 54 sono registrati a Rimini (9 a FC e 27 a RA). Penso veramente che i tempi siano maturi per fare un passo importante verso la unificazione".

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