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Rossi (Pd): "Una riforma per valorizzare gli emiliano-romagnoli nel mondo è un’opportunità per tutti"

Così la consigliera riminese Nadia Rossi (Pd), presenta la riforma della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, di cui è firmataria (prima firmataria la collega Roberta Mori), approvata martedì dall'Assemblea legislativa regionale

"Uno strumento importante per promuovere il nostro territorio e l’Emilia-Romagna attraverso la rete dei nostri concittadini sparsi per il mondo. Con questa riforma l’Assemblea si fa pienamente carico di una missione che dovrebbe essere largamente condivisa: la rappresentanza degli emiliano-romagnoli all’estero”. Così la consigliera riminese Nadia Rossi (Pd), presenta la riforma della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, di cui è firmataria (prima firmataria la collega Roberta Mori), approvata martedì dall’assemblea legislativa regionale. La nuova consulta infatti può contare su una rete di 111 associazioni distribuite in 24 Paesi del mondo.

"Associazioni  - sottolinea Nadia Rossi - che sono in grado di autofinanziarsi e di promuovere l’Emilia-Romagna con attività rivolte alla nascita di imprese e all’internazionalizzazione dell’economia, al turismo in collaborazione con Apt, alla valorizzazione della nostra cucina, delle nostre eccellenze e della nostra cultura, all’insegnamento della lingua italiana e all’alta formazione dei giovani. I numeri forniti dalla Fondazione Migrantes confermano che negli ultimi quattro anni gli iscritti emiliano-romagnoli all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, sono passati da 110 mila a oltre 147 mila. A questi si aggiunge il milione di corregionali che vivono all’estero e mantengono rapporti con il nostro territorio".

"La migrazione è un elemento storico che deve essere proiettato nel futuro - sottolinea Rossi -  Gli emigrati, occorre ricordarlo, hanno investito nelle nostre comunità locali. Il nostro attuale obiettivo, nel rapporto con le nostre comunità all’estero, è quello di privilegiare economia, rapporti commerciali, nuova immigrazione e ruolo delle Università". La nuova Consulta funzionerà con costi ridotti rispetto al passato, con maggior integrazione con le iniziative e i bisogni dei territori di origine e di appartenenza, grazie al fatto che il presidente e un vice presidente saranno nominati tra i consiglieri regionali eletti. “In Aula – ricorda la Rossi - ho ricordato la legge regionale del Veneto, dove hanno stanziato più del doppio di quanto stanziato da noi e dove forze politiche che qui si oppongono sanno invece riconoscere il valore culturale ed economico di questa iniziativa. Il nostro impegno sarà quello di fare capire le possibilità e le opportunità che si aprono con questa nuova legge".

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