rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Nelle casse del Comune 60 milioni: "Non ci sarà nessuna manovra tributaria"

La “Salvaguardia degli equilibri di bilancio 2013” è stata illustrata martedì mattina in V Commissione consiliare per essere oggetto di discussione e votazione nella prossima seduta, già convocata per giovedì

Nessuna ulteriore manovra tributaria, una cospicua liquidità di cassa, pieno rispetto del Patto di stabilità e ripresa del “passo” degli investimenti, nessun debito non pagato verso le imprese creditrici, questi gli ottimi risultati che emergono dalla prima analisi del Bilancio 2013 in vista del termine di legge per assicurare gli equilibri di bilancio con il provvedimento di Salvaguardia. La “Salvaguardia degli equilibri di bilancio 2013” è stata illustrata martedì mattina in V Commissione consiliare per essere oggetto di discussione e votazione nella prossima seduta, già convocata per giovedì.

Oltre alla salvaguardia di bilancio, nella proposta di delibera le variazioni al bilancio di previsione 2013 e pluriennale 2013/2015, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, l’applicazione della quota parte avanzo di amministrazione al 31 dicembre scorso. “Un provvedimento che per il Comune di Rimini assume toni soft – ha dichiarato l’assessore alle Politiche finanziarie Gian Luca Brasini - nonostante i problemi ingenerati dalla manovra ultima del Governo e dalla situazione generale di crisi, che ha visto tanti altri comuni, anche vicini, a essere chiamati a integrare con nuove manovre le previsioni fatte in tema di gestione delle risorse finanziarie".

"Il Comune di Rimini invece - continua Brasini - dispone di una cospicua liquidità di cassa (60 milioni), conseguenza di una sana politica delle entrate contabilizzate sempre più con il principio di "cassa", che ci consente di "sopportare" le conseguenze della politica del Governo centrale che non ci eroga i trasferimenti compensativi Imu a seguito della cancellazione sull'abitazione principale, senza dover attivare onerose anticipazioni con le banche che, naturalmente, avrebbero avuto ricadute negative sui cittadini".

Aggiunge l'assessore: "Una gestione di bilancio “sana” ci consente anche di non attivare le cessioni di credito richieste da Hera per sopperire alla confusione creatasi fino ad ora in materia di Tares, che ha dilazionato i pagamenti da parte dei contribuenti. Anche in questo caso gli oneri delle cessioni di credito richieste da Hera - e concesse da quasi tutti gli Enti locali - avrebbero ingenerato oneri che sarebbero ricaduti sull’intera collettività".

"Un’oculata politica di previsioni di bilancio che non evidenzia sostanziali maggiori spese/minori entrate e che ci consente di mantenere inalterate le nostre aliquote di addizionale Irpef (che ricordiamo essere al 3% fra le più basse in Regione e con la soglia di esenzione) - continua Brasini -; le aliquote Imu sulle altre abitazioni, che abbiamo già contenuto con tutta una serie di agevolazioni lo scorso anno e che ci riservavamo di rivedere apportando alcune ulteriori riduzioni per fronteggiare particolari situazioni di crisi, ma che siamo stati costretti a rinviare al provvedimento di assestamento anche a seguito dell'incertezza che è venuta a crearsi con i provvedimenti di fine Agosto; e le aliquote Tares, che attraverso i provvedimenti correttivi che stiamo mettendo in atto consentono praticamente di azzerare l'effetto fiscale Iva sulla Tia, lasciando quasi inalterate le tariffe se non fosse intervenuta l'addizionale dello 0,30 per mq. da parte dello Stato.

"La politica di riduzione del debito, voluta fortemente da questa Amministrazione, oltre a produrre risparmi di oneri finanziari per 2 milioni e mezzo di euro, ha consentito inoltre di rispettare il Patto di stabilità e di riprendere il passo degli investimenti - aggiunge Brasini -. Tutto ciò senza avere un solo debito non pagato verso le nostre imprese.”

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nelle casse del Comune 60 milioni: "Non ci sarà nessuna manovra tributaria"

RiminiToday è in caricamento