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Elezioni regionali, Marisa Grossi: "Mi batterò per le cure palliative, ancora troppo carenti"

La candidata della lista civica Borgonzoni fa il punto su un tema delicato della sanità con dati e proposte

Sanità e cure palliative. Punta su questo tema, in chiusura di campagna elettorale, Marisa Grossi, candidata della lista civica Borgonzoni. "Se l’Emilia Romagna può vantare un sistema sanitario che “funziona”, tuttavia andando più a fondo si riscontrano scelte e limiti che ne minano fortemente la qualità. In particolare occorre essere chiari: chi cura, cura la persona. La persona nella sua integrità", afferma Grossi.
“Intendo portare in Regione il grido che numerose associazioni hanno levato perchè si incentivino le cure palliative, oggi terribilmente carenti, così da donare dignità al malato fino alle sue ultime ore di vita”. La Grossi ha deciso così di aderire all’appello per l’effettività delle cure palliative e per il rispetto della professionalità medica firmato da decine di associazioni da anni impegnate nel settore.
“Il manifesto – spiega – intende rimediare alla negazione di un diritto oggi disconosciuto anche nella nostra “progressista e civile” Emilia Romagna, superando i “troppi ostacoli e difficoltà dell’offerta del SSN”, nonché la “mancanza di una formazione specifica nell’ambito delle professioni sanitarie” (cfr. Corte costituzionale, sentenza n. 242/19, par. 2.4 cit.), che danno luogo all’inaccettabile situazione descritta nella (…) indagine parlamentare: “il tempo medio dedicato alla formazione in cure palliative è di quattro ore per studente all’interno d un corso di laurea di sei anni”; solo “il 15% circa riesce ad avere un’assistenza adeguata in cure palliative attraverso le strutture o l’assistenza domiciliare” (fonte SICP); mentre “nel 2017 sono state erogate 326.086 giornate di cure palliative a domicilio contro (…) le 4.158.223 fissate dal decreto ministeriale n. 43 del 2007”;“solo il 5% dei bambini ha reale accesso a queste cure presso gli hospice”, di cui appena quattro sono attualmente funzionanti nel territorio nazionale (Padova, Torino, Genova e Firenze)”.”

“È una battaglia di civiltà – conclude Marisa Grossi – che riguarda ognuno di noi”.
 

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