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Spostamento campo nomadi: "Un mistero quanto dovrà spendere il Comune"

Il consigliere di Fratelli d'Italia, Gioenzo Renzi, fa i conti in tasca a palazzo Garampi sulle microaree

Resta avvolta nel mistero la spesa che si dovrà sobbarcare il Comune di Rimini per la questione nomadi. Dopo la manifestazione di protesta di sabato scorso dei cittadini, il consigliere di Fratelli d'Italia, Gioenzo Renzi, sottolinea come l'Amministrazione comunale sia "ancora reticente e ambigua" in merito ai "trattamenti preferenziali, aree, case, appartamenti e altri benefici", per le famiglie sinti del campo di via Islanda. "Dopo otto mesi e due delibere adottate, non sa ancora come e quanti soldi pubblici spendere". Intanto la petizione per dire no alla ipotizzata spesa di un milione di euro per dare 10 case ai nomadi ha raccolto 450 firme, sottolinea Renzi.

Il collega della Lega Nord, Marzio Pecci, allontana invece le accuse di "persecuzione". Semplicemente, argomenta, "il cittadino che vive in comunità, deve rispettare le regole" e chi non lo fa "deve essere punito e allontanato dalla comunità". Nello specifico "gli zingari di Rimini, quelli che sono nati qui, hanno avuto quaranta anni per imparare a rispettare la legge e a integrarsi, non lo hanno fatto e per questo ora devono essere invitati a sgomberare il campo e riprendere il loro nomadismo". Un po' di chiarezza prova a farla Renzi. Con la delibera del 29 novembre la giunta, ricostruisce, decide di individuare "10-12 aree pubbliche, comprensive delle tre individuate" con la precedente delibera del 28 luglio, via Maceri, via Della Lontra e via Islanda, per l'insediamento di una decina di nuclei famigliari di nomadi". 

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