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Riscatto della proprietà nelle aree Peep, partito il lavoro in Parlamento

L'emendamento al decreto Imu, in particolare, vuole dirimere le controversie e definire in modo chiaro il metodo di calcolo del corrispettivo da pagare all’amministrazione comunale per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà sulle aree Peep

E' partito in Parlamento il lavoro per cercare di risolvere il problema del riscatto degli alloggi Peep. Nella conversione del decreto legge sull'Imu e nella legge di stabilità in via di approvazione si potrebbe infatti introdurre la possibilità di rideterminare i criteri che definiscono il corrispettivo per riscattare la proprietà nelle aree Peep. L'iter del disegno di conversione del decreto Imu inizierà nei prossimi giorni alla Camera e il deputato Pd riminese Emma Petitti, insieme al collega toscano Luca Sani e a numerosi parlamentari di tutta Italia, ha presentato un emendamento all'articolo 6, che prevede misure di sostegno alla casa e e al settore immobiliare.

“Il problema dell'onerosità del corrispettivo che molti cittadini dovrebbero pagare per riscattare il diritto di superficie delle aree Peep è nazionale, e in molte realtà del Paese sta di fatto bloccando e rallentando numerose pratiche di cessione – spiega Petitti -. La conversione del decreto sull'Imu rappresenta la prima strada per risolvere una questione di equità che da tempo e da più parti viene sollevata,da ultimo anche dal Comune e dal Consiglio di Rimini. Se non dovesse avere risposta positiva, allora riproporremo la soluzione all'interno della legge di stabilità. Stiamo seguendo da vicino ogni passaggio”.

L'emendamento al decreto Imu, in particolare, vuole dirimere le controversie e definire in modo chiaro il metodo di calcolo del corrispettivo da pagare all’amministrazione comunale per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà sulle aree Peep. Con l'emendamento si propone che il corrispettivo delle aree cedute in proprietà venga fissato al 60 per cento del valore determinato dividendo per due (questa la novità) il valore venale del bene.

“Il problema dell’eccessiva onerosità dei corrispettivi da pagare per il riscatto del diritto di proprietà può essere risolto solo alla radice modificando i parametri in base ai quali si determinano i costi di riscatto – aggiunge la parlamentare -. Con l'emendamento intendiamo perciò promuovere un’applicazione agevolata uniforme ed indifferenziata nelle diverse realtà territoriali consentendo così l’acquisto in piena proprietà delle aree da parte dei titolari di diritto di superficie, riducendo i costi ed eliminando le disparità di trattamento economico fra i cittadini”.

Petitti sottolinea che si tratta, in concreto, di ripristinare le condizioni di riscatto applicate in tutta Italia fino all'aprile 2011, data in cui la Corte Costituzionale è intervenuta sulla materia creando di fatto una disparità di trattamento tra i cittadini che fino a quel punto avevano riscattato il loro alloggio e quelli che si trovano nelle condizioni di poterlo fare successivamente all'aprile 2011. "Una disparità di trattamento che, come viene segnalato da varie parti, sta nei fatti bloccando le operazioni di riscatto con sofferenza sia per i Comuni che per i cittadini. Da qui la decisione insieme con gli altri colleghi di attivarsi in ogni sede utile per proporre una soluzione  che si ispira al principio di parità di opportunità  per i cittadini".

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