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"Rivolta del cibo" nel centro di accoglienza, Galli: "Chiarimenti su gestione migranti"

Il segretario provinciale di Rimini della Lega: "Un fatto non banale, che suona come un campanello d’allarme"

“Ennesimo episodio di intemperanze da parte di stranieri richiedenti asilo". Commenta così Bruno Galli, segretario provinciale di Rimini della Lega, sull’episodio avvenuto in un centro di accoglienza della Valconca dove, alcune nigeriane, hanno scatenato la "rivolta del cibo" e sequestrato le cuoche della cooperativa che le ospita. "Un fatto non banale, che suona come un campanello d’allarme - spiega il responsabile del Carroccio riminese. - Potrebbe, infatti, essere la punta dell’iceberg di una situazione più grave, tale da richiedere un approfondimento. Siamo convinti che serva molta più trasparenza su questi centri di accoglienza e sulle cooperative ospitanti, oltre che sull’effettivo status di questi migranti richiedenti asilo. Le norme varate dall’attuale Governo in tema di immigrazione sono estremamente chiare, accoglienza vera a chi fugge da guerre e persecuzioni, razionalizzazione della spesa per la gestione dei centri per l’immigrazione, riduzione del costo giornaliero di accoglienza, allineandolo alla media europea, livelli di accoglienza uniformi in tutto il territorio nazionale e la massima trasparenza nelle procedure. Con buona pace di chi è interessato a mantenere intatto il business dell’accoglienza”.

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