Il provvedimento firmato da Arlotti intende introdurre l’imposta di soggiorno anche sugli affitti turistici di durata inferiore ai 30 giorni. “E’ un tema molto importante – sottolinea Arlotti -. Anche in caso di affitti brevi va riconosciuta una contribuzione, ovviamente in maniera proporzionale come già avviene oggi. Siamo in una fase in cui c’è un aumento vertiginoso dell’attività di servizi come Airbnb e simili nelle città e in un territorio come il nostro. Il solo Airbnb conta 300mila annunci in Italia e negli ultimi 12 mesi sono arrivati nel nostro paese grazie al sito 5 milioni e 856mila turisti, con una permanenza media alta, pari a 3,7 notti circa a soggiorno, per circa 20 milioni di presenze turistiche”.
“La questione va affrontata all’interno della regolamentazione della sharing economy, così come fatto per gli home restaurant – continua il deputato -, e la tassa di soggiorno deve interessare naturalmente tutti coloro che svolgono attività analoghe ad Airbnb. Le risorse raccolte verranno utilizzate sul territorio, per la promozione della destinazione e del prodotto. Il tema ha già destato polemiche, ma mi auguro che prevalgano il buon senso e l’attenzione per la competitività del nostro sistema turistico, a cui ognuno deve contribuire”.