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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tasse e frodi, ecco il punto di svolta per migliorare i rapporti col Titano

Sarà il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti il relatore, in Commissione esteri della Camera, del disegno di legge per la ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali

Sarà il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti il relatore, in Commissione esteri della Camera, del disegno di legge per la ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali. “Sono particolarmente lieto di svolgere il mio primo mandato di relatore in questa Commissione su un accordo che ho particolarmente a cuore – afferma Arlotti -, perché contribuisce a rinsaldare gli storici rapporti tra il nostro Paese e la Repubblica di San Marino, segnati da una lunga tradizione di scambi in tutti i campi e dalla condivisione degli stessi valori".

Continua Arlotti: "Siamo ad un momento di svolta per consolidare ulteriormente i rapporti tra i due Stati: la Convenzione è un rilevante completamento all’insieme dei rapporti finanziari e commerciali e rappresenta un efficace quadro giuridico-economico di riferimento per gli operatori economici del nostro Paese, garantendo al contempo l’interesse generale dell’amministrazione finanziaria italiana”. Attualmente l’interscambio commerciale italo-sammarinese, ricorda il deputato riminese, è pari a 4,51 miliardi di euro, le esportazioni italiane sono pari a 2,8 miliardi di euro, mentre le importazioni italiane sono pari a 1,71 miliardi di euro, con un saldo commerciale pari a 1,09 miliardi.

Il Protocollo del giugno 2012 all'esame della Commissione aggiorna agli standard internazionali la Convenzione del 2002, con particolare riferimento allo scambio di informazioni. “E' frutto di un iter complesso e realizza un traguardo ambizioso – evidenzia Arlotti -. Oltre a disciplinare compiutamente il fenomeno della doppia imposizione, la Convenzione ed il Protocollo predispongono la base giuridica per la cooperazione tra le amministrazioni, anche in vista di una più efficace lotta all’evasione fiscale. I provvedimenti si collegano agli altri due accordi di cooperazione economica e di collaborazione finanziaria che consentiranno di superare il nodo dell’inserimento della Repubblica di San Marino nella cosiddetta black list e di creare un clima di trasparenza e di fiducia nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi”.

Tassazione. Nello specifico, la sfera soggettiva di applicazione della Convenzione è costituita dalle persone fisiche e giuridiche residenti in uno o in entrambi gli Stati contraenti. Oggetto sono le imposte sul reddito (IRPEF, IRPEG ed IRAP): in materia di redditi immobiliari è prevista la tassazione concorrente ripartita tra i due Stati contraenti, mentre per gli utili di impresa è accolto il principio per cui sono imponibili esclusivamente nello Stato di residenza. Nell'ipotesi, invece di redditi prodotti per il tramite di una stabile organizzazione, lo Stato in cui questa è localizzata ha il potere di tassare gli utili realizzati nel suo territorio.

In materia di dividendi, la Convenzione prevede la tassazione definitiva nel Paese di residenza del beneficiario e la concorrente facoltà, accordata allo Stato da cui essi provengono, di prelevare un’imposta alla fonte entro limiti espressamente previsti e aliquote differenziate di ritenuta da applicare all’ammontare lordo. In materia di interessi, la Convenzione promuove il principio di tassazione esclusiva nel Paese di residenza, così come in generale per i beneficiari di canoni.

Scambio di informazioni. “La nuova formulazione della Convenzione mira a rendere più penetrante l’azione di raccolta delle informazioni in campo fiscale, prevedendo che lo Stato contraente oggetto di una richiesta utilizzi i poteri a sua disposizione anche qualora le informazioni in questione non siano rilevanti per i propri fini fiscali interni – spiega Arlotti -. Si riduce inoltre la portata del cosiddetto segreto bancario, stabilendo che lo Stato richiesto non potrà rifiutare di fornire le informazioni con la sola motivazione che esse siano detenute da una banca, da un’istituzione finanziaria o da un mandatario operante in qualità di agente o fiduciario. Ci attendiamo effetti positivi per l’Erario, in conseguenza di una più efficace attività di accertamento da parte dell’Amministrazione finanziaria che potrebbe condurre all’emersione di una maggiore base imponibile, al contrasto di fenomeni di evasione fiscale e ad un potenziale recupero di gettito per le finanze italiane”.

Frontalieri. Circa i lavoratori dipendenti, la Convenzione precisa che per la tassazione dei lavoratori frontalieri residenti in Italia, i due Stati contraenti convengono di applicare il sistema di tassazione concorrente, con tassazione definitiva nello Stato di residenza. “L’Italia assoggetterà a tassazione il reddito lordo percepito a San Marino dai lavoratori frontalieri residenti in Italia – illustra il deputato -. La legge ordinaria ne stabilità le modalità e potrà determinare una quota del reddito lordo dei lavoratori frontalieri esente da imposta in Italia”.

Tassa etnica. “Sono fiducioso che nella sessione che si apre oggi il Consiglio grande e generale sammarinese disporrà definitivamente il superamento della famigerata “tassa etnica” istituita nel 2011 a carico degli oltre seimila frontalieri italiani, che contribuiscono in misura assai rilevante all’economia sammarinese – conclude Arlotti -. Credo che la conclusione di questo complesso iter possa rappresentare la degna cornice per un prossimo incontro congiunto con la Commissione del Consiglio grande e generale e preparare così un'adeguata commemorazione, per il 2014, del 75° anno della sottoscrizione della Convenzione di amicizia e buon vicinato tra Italia e San Marino firmata il 31 marzo 1939”.

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