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Teleriscaldamento, "il potenziamento della rete è da irresponsabili"

"Potenziare la rete di “Teleriscaldamento” nel comune di Rimini è davvero da irresponsabili, dopo che si è ampiamente dimostrato che i costi sono notevolmente superiori a quelli di ogni altro sistema di riscaldamento tradizionale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RiminiToday

"Potenziare la rete di “Teleriscaldamento” nel comune di Rimini è davvero da irresponsabili, dopo che si è ampiamente dimostrato che i costi sono notevolmente superiori a quelli di ogni altro sistema di riscaldamento tradizionale. Questa amministrazione comunale è colpevolmente insensibile alla disperazione di centinaia di famiglie della Gaiofana, di Viserba e della Marecchiese, che da anni denunciano l’impossibilità di pagare le bollette del teleriscaldamento e che sta costringendo numerosissime famiglie a stare al “freddo” durante la stagione invernale.

Abbiamo denunciato sistematicamente che i cittadini “serviti” da teleriscaldamento pagano mediamente, a parità di calore della propria abitazione, almeno il doppio dei cittadini  “fortunatamente non serviti “. In questi anni le varie amministrazioni di sinistra che si sono succedute, non sono state in grado di dare una risposta alle tantissime famiglie teleriscaldate. Il gestore SGR più volte intervenuto nel dibattito pubblico e in seno alle commissioni consiliari ci ha fatto comprendere chiaramente che non ci sono i margini economici per ridurre le tariffe.

E allora l’unica soluzione praticabile era è resta quella di abbandonare la politica del teleriscaldamento, e sostituire le condotte di acqua calda con quelle del gas, in modo da consentire l’allaccio alla rete e l’utilizzo di caldaie centralizzate o autonome altamente efficienti e non inquinanti. Ma tutto ciò non è avvenuto, probabilmente annebbiati da una “mentalità ambientale progressista” la giunta Gnassi  rilancia e dietro il falso obiettivo di ridurre le emissioni di PM10 – ugualmente raggiungibile riducendo i numerosissimi edifici pubblici comunali ancora riscaldarti con il gasolio con singoli  impianti centralizzati di ultima generazione con impatto ambientale zero  - con l’estensione del teleriscaldamento agli edifici pubblici degli uffici della Provincia e della scuola Montessori da il via libera ad SGR di procedere alla sostituzione della vecchia centrale di teleriscaldamento di via Marecchiese, quella si fortemente inquinante.

Ma davvero Gnassi ci vuole far credere che l’investimento che si appresta a fare SGR  ammontante a complessivi 1.500.000 euro non verrà inserito nelle bollette dei teleriscaldati? Davvero crede che SGR abbia un comportamento magnanimo di fronte ai teleriscaldati tale da regalare il nuovo impianto di produzione del calore? Noi non lo crediamo, e personalmente porterò la questione in consiglio comunale perché a Rimini bisogna chiudere definitivamente il  capitolo teleriscaldamento.

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